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Uccide una giudice per una sentenza ritenuta ingiusta: condannato a morte un uomo in Cina

Dang Zhijun, 50 anni, lo scorso agosto ha accoltellato a morte una giudice “colpevole”, a suo giudizio, di aver pronunciato una sentenza non completamente a suo favore.
A cura di Davide Falcioni
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È stato condannato a morte l'uomo che, insoddisfatto della sentenza in una causa civile per un incidente stradale, aveva accoltellato a morte la giudice che aveva pronunciato il verdetto. È successo ad Anyang, nella provincia cinese centrale dell'Henan, dove la Corte intermedia del popolo ha condannato alla pena capitale Dang Zhijun, accusato dell'omicidio di un giudice nell'agosto scorso.

I fatti avvennerio nella città di Luohe, nella Cina centrale; un uomo di 50 anni, presto identificato come Dang, uccise la giudice Wang Jiajia in seguito a un'aggressione premeditata. L'episodio, avvenne in un parcheggio sotterraneo e scosse l'opinione pubblica cinese.

Secondo quanto emerso dalle indagini, Dang accoltellò Wang al collo e si diede alla fuga subito dopo l'attacco. La giudice morì sul colpo, senza che i soccorsi potessero intervenire. Il movente dell’omicidio venne subito ricondotto a una disputa legale risalente a un incidente stradale: Dang era stato il ricorrente in una causa per il risarcimento dei danni in cui Wang aveva emesso la sentenza.

In quel verdetto, la giudice aveva stabilito un risarcimento di 9.384 yuan (circa 1.235 euro) a favore di Dang, basandosi sulle certificazioni delle autorità del traffico. Tuttavia, l’uomo riteneva che la cifra fosse insufficiente a coprire le spese, da lui quantificate in oltre 18.000 yuan (circa 2.368 euro). Tale insoddisfazione lo avrebbe spinto a pianificare l'omicidio della magistrata.

Il tribunale che ha giudicato Dang ha evidenziato la "natura maligna" del crimine e la totale assenza di rimorso da parte dell'imputato. La sentenza di condanna a morte è stata accompagnata da una ferma condanna morale per un gesto definito "grave e intollerabile".

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