Tyre Nichols, morto dopo un pestaggio da parte della polizia: i 5 agenti si dichiarano innocenti
I cinque poliziotti accusati della morte di Tyre Nichols, l'afroamericano pestato a sangue a Memphis il 7 gennaio e deceduto tre giorni dopo, si sono dichiarati innocenti nonostante le evidenti violenze inflitte al 29enne immortalate in un video.
Lo riporta la Cnn, secondo cui Tadarrius Bean, Demetrius Haley, Desmond Mills Jr., Emmitt Martin III e Justin Smith, tutti afroamericani, dopo essere stati licenziati hanno negato ogni colpa nella morte del giovane. Ieri i cinque agenti sono comparsi in tribunale per la prima volta con i loro avvocati davanti a un giudice del tribunale penale della contea di Shelby e si sono dichiarati non colpevoli delle accuse di omicidio di secondo grado, aggressione aggravata, rapimento e cattiva condotta ufficiale. La prossima udienza è stata fissata per il 1 maggio.
L'omicidio di Tyre Nichols è stato l'ultimo di una serie di episodi di violenza spropositata della polizia nei confronti della comunità nera e ha suscitato indignazione e proteste in tutti gli Stati Uniti.
Nichols era stato fermato dai cinque poliziotti il 7 gennaio per guida spericolata quando era ormai a poche centinaia di metri da casa. Dopo aver cercato di fuggire a piedi, il giovane era stato raggiunto, immobilizzato, preso a calci, picchiato, colpito ripetutamente con il Taser, la pistola elettronica paralizzante.
L'aggressione era durata tre minuti. Ricoverato in gravi condizioni, il 29enne è deceduto tre giorni dopo. La famiglia di Nichols ha spiegato che il 29enne soffriva del morbo di Crohn, una malattia autoimmune che causa dolori addominali, vomito e perdita di peso. Il giovane era alto e magro, pesava appena 65 chili, ma nonostante ciò i cinque agenti lo avevano trattato come un ‘peso massimo'.
Il pestaggio di Tyre Nichols è stato documentato da alcuni video: in una clip si vedono gli agenti che trascinano l’uomo fuori dal posto di guida della sua auto. "Dannazione, non ho fatto niente, sto solo cercando di tornare a casa", urla lui. La polizia lo costringe a terra mentre gli ordina di sdraiarsi sulla pancia, spruzzandogli in faccia uno spray al peperoncino. Il 29enne si alza e inizia a correre inseguito dagli agenti che gli sparano col taser. Un altro filmato mostra una successiva colluttazione, con gli agenti che picchiano il giovane. L'ambulanza arriverà solo venti minuti più tardi.