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Twitta: “Perché ho avuto un figlio?”, due giorni dopo soffoca il bimbo e incendia casa

Karen Zolkowski, 44 anni, rischia una condanna ad almeno 25 anni di carcere per aver soffocato a morte il figlio di 8 anni, Elijah, e per aver scatenato un incendio nella loro abitazione a Meriden (Usa).
A cura di Lorenzo Bonuomo
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Karen Zolkowski, 44 anni, condannata per l'omicidio del figlio e l'incendio doloso nella sua casa (Fonte: Twitter)
Karen Zolkowski, 44 anni, condannata per l'omicidio del figlio e l'incendio doloso nella sua casa (Fonte: Twitter)

Il triste presagio prima dell'assassinio. Così può essere definito il tweet del 12 novembre 2016 diffuso da Karen Zolkowski, una donna di 44 anni residente a Meriden negli Stati Uniti: "Perché ho avuto un figlio?", aveva scritto.

Due giorni dopo la donna ha soffocato a morte il suo bambino di 8 anni, Elijah Ziolkowski, e poi ha dato fuoco alla loro abitazione senza uscire all'esterno.

Omicidio premeditato e incendio doloso i capi d'imputazione nel processo a carico di Ziolkowski. I giudici della corte distrettuale del New Haven hanno ritenuto la donna colpevole dei fatti contestati. L'udienza definitiva di condanna è prevista per il prossimo 10 gennaio 2023: secondo il portale statunitense Law and Crime, la donna rischia non meno di 25 anni di carcere.

Giorni prima del tweet incriminato – stando a quanto emerso dalle indagini – la donna aveva lanciato sempre su Twitter altri messaggi ambigui, contenenti i termini "estintore" e "parco giochi del diavolo".

"I nostri pensieri sono con la famiglia di Elijah in questo momento, speriamo che questo verdetto allievi il dolore che hanno subito in seguito alla perdita del bambino", è stato il commento del procuratore distrettuale John P. Doyle, diffuso tramite una nota del tribunale.

I giudici hanno stabilito che Ziolkowski aveva appiccato due fuochi nel giorno dei fatti contestati – uno in camera da letto e l'altro nel seminterrato – utilizzando il liquido di una mini torcia fosforescente.

Quando i vigili del fuoco hanno fatto irruzione nell'appartamento, forzando la porta d'ingresso chiusa a chiave, hanno trovato il corpo del bimbo incosciente in una stanza. A nulla è servito il tentativo di salvargli la vita: all'inizio i pompieri avevano pensato che avesse perso i sensi a causa dell'inalazione del fumo. Ma così non era.

Dopo il trasporto d'urgenza al Mid-State Medical Center di Meriden, infatti, il giovane è stato dichiarato morto per asfissia e assunzione di una dose fatale di antistaminico.

La madre invece è stata curata all'Hartford Hospital, non solo per l'inalazione di fumo ma anche per il suo "stato mentale alterato". Secondo quanto riporta CT Insider, quando un'assistente sociale dell'ospedale ha verificato che la donna fosse consapevole di quanto accaduto, lei "non ha mostrato alcuna espressione e ha semplicemente guardato dritto davanti a sé".

Ascoltato dagli investigatori, Marc Ziolkowski, marito di Karen, ha riferito che la moglie aveva iniziato a soffrire di depressione dopo la loro separazione, avvenuta a settembre del 2015.

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