Tutto l’equipaggio della Moskva è morto: le ultime ore dell’incrociatore russo affondato da Kiev
Tutto l'equipaggio dell'incrociatore russo Moskva, colpito e affondato dai missili ucraini nel Mar Nero, sarebbe morto. A riferirlo è un funzionario ucraino. Si tratta di Anton Gerashchenko, un consigliere del ministero dell'Interno di Kiev. In tutto si tratterebbe di 500 persone che avrebbero perso la vita, con la nave che sarebbe caduta "in pochi minuti". Per ora nessuna conferma da parte russa, con il Cremlino che aveva cercato di giustificare l'accaduto parlando di un incidente a bordo che aveva fatto capovolgere la nave. L'unico rapporto esistente parla di 50 membri dell'equipaggio salvati da una nave turca. Ma anche qui nessuna verifica è stata fatta.
Gerashchenko ha scritto sui suoi profili social che probabilmente, dopo l'attacco missilistico e il conseguente incendio divampato a bordo, sarebbero esplosi i depositi di munizioni e in particolare i 16 missili P-1000 Vulkan presenti a bordo. Per il rappresentante del governo di Kiev, poi, la leadership della flotta russa del Mar Nero avrebbe "deliberatamente nascosto la verità ai parenti e agli amici dei membri dell'equipaggio".
Secondo fonti vicine a Kiev, quindi, sarebbero stati utilizzati i droni Bayraktar TB2 di fabbricazione turca per confondere i sistemi di difesa antimissilistica della nave e far viaggiare senza intoppi i razzi Neptune, dalla costa ucraina fino all'incrociatore. Sebbene il bilancio delle vittime non sia ancora chiaro, la Moskva è sicuramente la nave più grande affondata in combattimento dai tempi della guerra delle Falkland tra Argentina e Regno Unito nel 1982. Se l'intero equipaggio o la maggioranza fosse morto nell'incidente, sarebbe il peggior bilancio di vittime di una nave militare che affonda dalla seconda guerra mondiale.
Nel frattempo, dopo la distruzione della sua nave ammiraglia, la Russia ha ripreso l'assalto aereo su Kiev, interrotto nei giorni scorsi. Inoltre in una delle tv di stato russe si è addirittura parlato dello scoppio della terza guerra mondiale. Le tensioni, insomma, si sono decisamente acuite.