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Guerra in Ucraina

Tutti gli oligarchi che si sono schierati contro Putin e l’invasione dell’Ucraina

Mikhail Fridman è stato il primo oligarca russo a esprimersi la guerra in Ucraina, dopo di lui tanti altri, che stanno ricevendo pesanti sanzioni da Usa e Ue, si sono schierati contro la decisione del presidente Putin.
A cura di Chiara Ammendola
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Con lo scoppio della guerra in Ucraina la maggiore parte degli oligarchi russi è stata travolta dalle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea indirizzate proprio alle personalità più ricche della Russia da sempre fedeli al presidente Vladimir Putin. Il presidente Usa Joe Biden nel suo discorso sullo stato dell'Unione ha fatto sapere che "il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti sta assemblando una task force dedicata per perseguire i crimini degli oligarchi russi": "Sequestreremo i vostri yacht, i vostri appartamenti di lusso, i vostri jet privati – ha tuonato Biden – il nostro obiettivo sono i vostri guadagni illeciti". Parole alle quali sono in pochi ad aver risposto così come sono pochi i nomi illustri ad aver preso una posizione rispetto al conflitto tra Russia e Ucraina, qualcuno ha provato a chiedere la pace senza però mai puntare il dito contro il presidente russo.

L'oligarca Mikhail Fridman
L'oligarca Mikhail Fridman

Un segnale di dissenso forte, da parte di personalità da sempre fedeli a Putin, che può diventare un precedente importante nella storia russa, come quello espresso da Mikhail Fridman, nato in Ucraina, e comproprietario di Alfa Bank, la più grande banca privata russa, diventato il primo oligarca a esprimersi contro gli ordini di invasione di Putin e anche tra i primi a essere sanzioni dall'Unione Europea insieme a Alisher Usmanov, Pyotr Aven, Igor Sechin. “Non faccio dichiarazioni politiche, sono un uomo d’affari con responsabilità nei confronti delle mie migliaia di dipendenti in Russia e Ucraina – ha scritto in una lettera indirizzata ai membri dello staff della sua società di private equity poi resa pubblica – sono convinto però che la guerra non potrà mai essere la risposta. Questa crisi costerà vite e danneggerà due nazioni che sono state sorelle per centinaia di anni”. Fridman, a cui sono stati congelati i beni ed è stato imposto il divieto di viaggiare, così come ad altri oligarchi, si è detto frustrato per le sanzioni ricevute da parte dell'Unione Europea, sottolineando che "l'imposizione di sanzioni contro di noi qui crea solo un'enorme pressione per noi personalmente", aggiungendo che loro non hanno alcun impatto [sulle] decisioni politiche".

Anche Evgeny Lebedev, figlio dell'oligarca ed ex agente del KGB Alexander Lebedev, ha scelto di scrivere sulla prima pagina dell'Evening Standard di Londra, di cui è proprietario, il suo appello a Putin: "Presidente Putin, per favore, fermi questa guerra – si legge nella lunga lettera pubblicata lo scorso lunedì – come cittadino russo ti imploro di impedire ai russi di uccidere i loro fratelli e sorelle ucraini. Come cittadino britannico ti chiedo di salvare l'Europa dalla guerra". Anche Oleg Deripaska, fondatore della società di alluminio Rusal e, da sempre schierato al fianco di Putin, a pochi giorni dallo scoppio della guerra ha chiesto che le forze coinvolte scelgano la via dei negoziati sottolineando che "la pace è molto importante". Deripaska ha definito la situazione economica in rapido deterioramento in Russia che rischia di trovarsi nel mezzo di una vera crisi: “È necessario cambiare la politica economica, porre fine a tutto questo capitalismo di stato”, ha scritto sollecitando dei cambiamenti immediati.

Il fondatore della Tinkoff Bank, Oleg Tinkov ha scritto lunedì su Instagram: "In Ucraina ora muoiono persone innocenti, ogni giorno, questo è impensabile e inaccettabile". Attualmente in cura per il cancro, ha spiegato che la sua malattia gli ha mostrato una prospettiva diversa sulla fragilità della vita umana: "Gli stati dovrebbero spendere soldi per curare le persone, per la ricerca per sconfiggere il cancro e non per la guerra", ha concluso. Mentre Alexey Kuzmichev, socio in affari di Fridman, ha detto a Forbes Russia in un'intervista di essere d'accordo con Fridman, ma ha aggiunto "Non farò dichiarazioni politiche".

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Alexei Mordashov, considerata la persona più ricca della Russia, ha definito la guerra in corso tra Ucraina e Russia come una "tragedia di due popoli fraterni" e ha affermato che devono fare tutto il necessario per uscire dal conflitto per fermare lo spargimento di sangue. “È terribile che ucraini e russi muoiano, la gente stia soffrendo disagi, l'economia stia crollando. Dobbiamo fare tutto il necessario affinché si trovi una via d'uscita a questo conflitto in un futuro molto prossimo e lo spargimento di sangue si interrompa per aiutare le persone colpite a ripristinare una vita normale", ha affermato il miliardario, di fatto il più colpito dalle sanzioni dell'Ue. Secondo quanto riportato da diversi organi di stampa avrebbe trasferito alla moglie il controllo di una partecipazione di 1,1 miliardi di dollari in una compagnia mineraria proprio per sfuggire alle sanzioni: “Non ho assolutamente nulla a che fare con le attuali tensioni geopolitiche. Non capisco perché sono state imposte sanzioni contro di noi", il suo commento dinanzi alle sanzioni economiche.

L'uomo più ricco della Russia Alexei Mordashov
L'uomo più ricco della Russia Alexei Mordashov

Dmitry e Igor Bukhman, i fratelli a capo della Playrix, che produce giochi gratuiti per app mobili come Homescapes e Fishdom, hanno detto che darebbero a ciascuno dei loro 4.000 dipendenti uno stipendio extra e hanno sottolineato che la violenza "non potrà mai essere la soluzione a un problema. “È difficile restare in silenzio nell'attuale situazione, perché quello che sta accadendo è una grande tragedia per tutti, compresa la nostra azienda. Era difficile persino immaginarlo", hanno scritto in un post sulla pagina Facebook dell'azienda

Secondo quanto riportato da Forbes infine Igor Rybakov, il miliardario comproprietario del produttore di coperture e isolamento Technonicol, ha espresso attraverso il suo canale Youtube la sua posizione rispetto alla guerra dichiarando che "il punto di non ritorno è stato superato e questa sarà una grande storia che toccherà la vita di milioni di persone . È triste". Si tratta di fatto di pochi nomi tra i tanti oligarchi russi, ad aver preso posizione rispetto alla guerra in corso mentre continuano le sanzioni da parte dell'Unione Europea e degli Stati Uniti: secondo le stime molti perderanno la metà del loro patrimonio netto se la guerra dovesse proseguire con una conseguente perdita complessiva stimata di 83 miliardi di dollari solo quest'anno.

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