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Tutte le bugie della propaganda russa sulla guerra in Ucraina: l’analisi dell’esperto di fake news

L’intervista di Fanpage.it a Thomas Kent, docente di disinformazione all’Istituto Harriman presso la Columbia University di New York: “ci sono così tante bugie! Quella in assoluto più grande sia che l’Ucraina sia gestita da una sorta di cabala nazista intenzionata ad attaccare la Russia”.
A cura di Ida Artiaco
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"La più grande bugia messa in giro dalla propaganda russa è che l’Ucraina sia gestita da una sorta di cabala nazista intenzionata ad attaccare Mosca. Ma ce ne sono tante. Non penso però che abbiano avuto un qualche impatto sul campo di battaglia".

Così Thomas Kent, esperto di giornalismo internazionale, affari russi, etica giornalistica e guerra dell'informazione mondiale, oltre che docente di disinformazione all'Istituto Harriman presso la Columbia University di New York, ha commentato con Fanpage.it le fake news sulla guerra in Ucraina a due anni dall'inizio del conflitto.

Negli ultimi giorni Kent è stato tra i protagonisti dell’Unmasking Disinformation, il workshop intensivo di cinque giorni, rivolto a  giornalisti e studenti di Giornalismo e Comunicazione italiani, tenutosi a Catania, per approfondire metodologie, tecniche e strumenti per il fact-checking, l'analisi di contenuti visivi e la gestione delle narrazioni politiche.

Qual è la bugia più grande sulla guerra in Ucraina due anni dopo il suo inizio?

“Beh, ci sono così tante bugie! Ma penso che quella in assoluto più grande sia che l’Ucraina sia gestita da una sorta di cabala nazista intenzionata ad attaccare la Russia. Il fatto è che fin dalla sua indipendenza, la popolazione ucraina ha sempre riconosciuto l’importanza di buone relazioni con la Russia, il suo enorme e potente vicino, desiderando allo stesso tempo costruire un paese prospero e democratico. Prima della prima invasione russa nel 2014, non c’era mai stato un grande interesse da parte degli ucraini ad aderire alla NATO o a combattere contro la Russia. E i nazisti? Veramente? Ogni paese ha qualche nazista in giro, ma questi non hanno mai avuto alcuna influenza politica significativa nell’Ucraina moderna”.

Quanto le fake news hanno influenzato il corso del conflitto?

“Non penso che abbiano avuto molta influenza sul campo di battaglia. Ma la Russia ha utilizzato false narrazioni per minare il sostegno all’Ucraina nei paesi occidentali e nel Sud del mondo. In particolare, secondo le narrazioni russe l’Ucraina è una “provincia russa ribelle” e il destino di Kiev dovrebbe dipendere esclusivamente da Mosca. L’Ucraina è un paese completamente indipendente, la cui indipendenza è stata riconosciuta dalla Russia e da tutto il resto del mondo – e che nonostante ciò la Russia ha scelto di invadere. Legalmente, è come se la Russia decidesse di invadere la Polonia… o l’Italia. Ed è ovvio dal modo in cui gli ucraini hanno combattuto che sono pronti a morire per la loro sovranità e indipendenza”.

Una campagna di propaganda russa ha utilizzato migliaia di account TikTok falsi per diffondere disinformazione sulla guerra in Ucraina: come riconoscerli?

“In generale, il modo migliore per riconoscere la disinformazione è cercare post pieni di rabbia, sarcastici e che siano caratterizzati da quello che in inglese chiamiamo "Whataboutism".

La parola Whataboutism significa cercare di tracciare paralleli tra cose che non sono le stesse. Ad esempio: i manifestanti vengono arrestati in Russia, ma a volte i manifestanti vengono arrestati anche in Francia, Germania o Italia. Un’argomentazione “whataboutist” sarebbe che, dal momento che i manifestanti vengono arrestati in tutti questi paesi, la situazione dei diritti umani in Russia non è peggiore che in Europa occidentale. Ovviamente non è così”.

Qual è stato secondo lei lo strumento più originale per diffondere fake news?

“Originale in termini di primi? Forse, durante l’impero romano, la guerra dell’informazione tra Ottaviano (a Roma con il Senato) e Marco Antonio (in Egitto con Cleopatra) litigava per stabilire se un documento (il presunto testamento di Marco Antonio) fosse falso o meno.

Originale in termini di qualcosa di veramente aggressivo di questi tempi? Vorrei segnalare un video distribuito da account filo-russi che falsamente afferma di essere un servizio di Euronews; afferma falsamente che l'ambasciata ucraina a Parigi ha criticato gli agricoltori francesi; e afferma falsamente che gli agricoltori francesi hanno scaricato letame presso l'ambasciata ucraina. Non è successo niente di tutto questo; ogni elemento è falso: non c’è mai stato un simile servizio di Euronews, l’Ucraina non ha criticato gli agricoltori francesi, gli agricoltori non hanno manifestato davanti all’ambasciata francese e l’edificio nel video non è l’ambasciata ucraina. Ma il video è molto convincente se non si conoscono i fatti”.

Nella guerra delle fake news, chi è il vincitore in questo momento e chi il perdente?

“I principali perdenti sono i cittadini dei paesi democratici che si lasciano sfruttare dalla "spazzatura informatica" – meme e presunte “notizie” progettate per confondere le persone sui fatti basilari e aumentare la tensione sociale. L'obiettivo di Mosca è far credere agli europei che la Russia 1) non vorrà più territorio dopo aver conquistato l'Ucraina (se conquisterà l'Ucraina), o 2) è così potente e spaventosa che nessuno dovrebbe osare opporsi alla Russia, anche se vuole più territorio . Ricordiamoci che l’economia russa è più piccola di quella italiana! L’unica vera superiorità della Russia è nella propaganda e l’unica vera debolezza dell’Occidente è ascoltare la propaganda ed essere intimidito”.

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