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Turchia, pugno duro di Erdogan: demolito l’hotel dove si riunirono i golpisti

Distrutto quello che viene considerato un luogo simbolo dei golpisti: la residenza di Halit Pasa, edificio di Istanbul che sarebbe stato utilizzato come quartier generale per diverse riunioni.
A cura di Susanna Picone
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Mentre in Turchia continua la repressione verso gli oppositori politici del presidente Erdogan, la municipalità di Eyup, sulla sponda europea di Istanbul, ha fatto abbattere oggi la residenza di Halit Pasa. Si tratta di un edificio utilizzato come hotel e ristorante e che, secondo le accuse, sarebbe stato usato come quartier generale per diverse riunioni precedenti il fallito golpe di venerdì scorso. A dare notizia della distruzione dell’edificio sono i media locali che hanno mostrato le immagini delle ruspe che radono al suolo la struttura. L’hotel era stato costruito all’inizio degli anni ‘90 sul sito di un edificio storico. Il provvedimento di abbattimento era stato firmato lunedì dal sindaco di Eyup, Remzi Aydin.

La repressione dopo il golpe – Intanto dalla Turchia, dopo il fallito golpe, arrivano anche notizie di “estese torture” contro militari detenuti in isolamento presso la centrale di polizia di Ankara. Lo ha scritto su Twitter Andrew Gardner, analista di Amnesty International esperto di Turchia. Amnesty International in un comunicato ha denunciato che le autorità turche stanno attuando una repressione di proporzioni eccezionali. Oltre alle decine di migliaia di impiegati pubblici e insegnanti licenziati (il ministero dell'Educazione ha annunciato di aver sospeso altri 6538 dipendenti, dopo i 15200 già allontanati ieri e i 21000 a cui è stata tolta la licenza per insegnare nelle scuole private), il giro di vite è stato esteso alla censura di media e giornalisti, tra cui quelli che avevano criticato il governo. Secondo Amnesty le autorità hanno bloccato l'accesso a oltre venti siti di informazione, cancellato i tesserini di trentaquattro giornalisti, e spiccato un mandato d'arresto per un cronista che aveva raccontato il fallito golpe. L’organizzazione cita anche notizie date dalla stampa locale secondo cui le licenze di venticinque media di vario tipo sono state revocate.

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