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Turchia: chiesti 3 anni carcere per il poliziotto che attaccò la “donna in rosso” a Gezi Park

L’agente sparò con dello spray urticante sul volto di una donna inoffensiva durante le proteste dello scorso maggio a Istanbul.
A cura di D. F.
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La foto ha fatto il giro del mondo. E' stata scattata il 28 maggio 2013, nel pieno delle proteste di Gezi Park ad Istanbul, e ritrae un poliziotto mentre spruzza uno spray urticante in faccia a una ragazza vestita di rosso, evidentemente inoffensiva. Un gesto di violenza gratuita, come tanti se ne videro in quelle settimane di lotta in Turchia. Ebbene, l'agente con il "grilletto facile" rischia una condanna a tre anni di reclusione e il licenziamento. A renderlo noto è l'agenzia stampa Dogan, secondo la quale la Procura di Istanbul avrebbe richiesto il carcere per 23enne che sparò alla ragazza, abusando della sua autorità. Il rappresentante delle forze dell'ordine spruzzò la sostanza da una distanza di circa mezzo metro, di gran lunga inferiore a quella minima consentita. Secondo la Procura avrebbe deliberatamente violato la legge. La vittima, una ragazza disarmata e a volto scoperto, sarebbe successivamente stata ribattezzata la "donna in rosso", al secolo Ceyda Sungur. Intervistata dal Daily Mail la giovane – diventata un simbolo della protesta dei turchi contro la demolizione di Gezi Park – dichiarò di "non sentirsi affatto a suo agio nei panni dell'icona del movimento: in quel parco c'era tanta gente che veniva colpita e tra me e loro non c'è alcuna differenza". Le proteste di Parco Gezi, che contagiarono presto altre città della Turchia, si sono concluse con la morte di sette manifestanti e un poliziotto. Migliaia di persone sono inoltre rimaste ferite.

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