Turchia, autobomba nel centro di Ankara: oltre venti morti e 60 feriti
UPDATE 21.00 – 28 morti, 61 feriti – Si aggrava di ora in ora il bilancio dell'esplosione dell'autobomba avvenuta nel pomeriggio nel centro di Ankara, al passaggio di un convoglio militare. Le vittime sono almeno 28 e i feriti oltre una sessantina. Lo ha detto il vicepremier e portavoce del governo turco, Numan Kurtulmus, spiegando che tra i morti "probabilmente ci sono anche civili".
AGGIORNAMENTO – Le vittime sono 24, decine i feriti – Si fa più drammatico il bilancio delle vittime dell'esplosione dell'autobomba nel centro di Ankara. Il ministero della Salute riferisce infatti di almeno 23 morti ("20-21 sul posto e 3 in ospedale" dice Mehmet Muezzinoglu), e 61 feriti, confermando le angoscianti cifre precedentemente enumerate dal prefetto della capitale turca, Mehmet Kiliclar. La deflagrazione è avvenuta nel momento in cui era in corso una riunione di sicurezza di alto livello nel Palazzo Presidenziale con il presidente Recep Tayyip Erdogan.
Almeno cinque persone sono state uccise dall’esplosione di una autobomba oggi ad Ankara. Secondo le informazioni del governatore Mehmet Kilicer, le vittime sarebbero tutte ufficiali dell'esercito e ci sarebbero anche 10 feriti. Secondo il canale tv locale NTV la deflagrazione è avvenuta al passaggio di un bus militare nel quartiere Kizilay, a circa 300 metri dal quartier generale delle forze armate e non lontano da alcuni ministeri. Le immagini delle tv turche mostrano una colonna di fumo che si innalza da edifici nel centro della capitale turca.
Secondo il quotidiano Sabah la deflagrazione è stata udita in vari punti della città. Oltre dieci ambulanze sono state inviate sul luogo dell’esplosione, definita su Twitter “un atto di terrorismo” dal portavoce dell’Akp, il partito del presidente Recep Tayip Erdogan, Omer Celik. "Stiamo indagando” si è limitato a far sapere il premier turco Ahmet Davutoglu, che è stato costretto a rimandare la sua partenza per Bruxelles per il vertice Ue. Il quotidiano Hurriyet scrive invece che il Consiglio Supremo della Radio e della Tv (Rtuk), autorità locale per le telecomunicazioni, avrebbe bloccato la copertura mediatica del luttuoso fatto di cronaca nel paese.
Il governo è stato convocato per un vertice straordinario. Nel frattempo i media locali parlano di due piste per risalire agli autori dell'attentato. La pista del terrorismo islamico (l'Isis e le altre cellule attive in Turchia) e i ribelli separatisti curdi del Pkk, se si considera del che il target e le modalità dell'esplosione sono simili a precedenti attacchi dei miliziani curdi nel sud-est del Paese.