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Turchia, autobomba contro blindato della polizia a Diyarbakir: almeno tre morti

L’attacco nel centro della principale città curda nel sud-est del Paese. Ci sarebbero circa 45 feriti. Nella regione, dalla scorsa estate è ripreso il conflitto tra Ankara e Pkk, che ha provocato centinaia di morti da entrambe le parti.
A cura di Biagio Chiariello
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È di 3 morti e 45 feriti, tra cui 33 civili, il bilancio dell'esplosione di un'autobomba avvenuta pomeriggio a Diyarbakir, principale città curda nel sud-est della Turchia. La deflagrazione è avvenuta al passaggio di un minibus delle forze dell'ordine. Le vittime infatti sono tutti agenti, e la maggior parte dei feriti sono militari. Lo rende noto un comunicato del governatore locale, secondo cui si tratterebbe di un attentato del Pkk. Nella zona dell'esplosione ci sono diversi luoghi frequentati da civili, tra cui un bar, un parco e una scuola. Diverse persone sarebbero state fermate in un blitz subito dopo l'attacco.
Da mesi nella regione si è riacutizzato il conflitto tra Ankara e il Pkk (Il Partito dei lavoratori del Kurdistan), , considerato dal governo di Recep Erdogan una formazione terroristica, provocando già un centinaio di morti per entrambi i fronti. La situazione è precitata da dicembre, quando le autorità turche hanno dichiarato il coprifuoco in alcune zone del sud-est: a gennaio un'autobomba a Cinar, sempre nella provincia di Diyarbakir, aveva semidistrutto una stazione di polizia: sei persone erano state uccise, tra queste tre erano bambini di 5 mesi, un anno e tre anni. E una quarantina erano rimaste ferite. Il 18 febbraio un convoglio militare era saltato in aria su una mina lungo la strada che collega la città curda al distretto di Lice: sette soldati turchi erano rimasti uccisi.

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