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Tunisia: la guardia costiera recupera i primi 20 corpi del naufragio di Kerkennah

Stamani la guardia costiera tunisina ha recuperato 20 corpi degli oltre 250 dispersi nel naufragio del barcone al largo dalle coste tunisine. La tragedia era avvenuta nella notte tra martedì e mercoledì.
A cura di Alfonso Biondi
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Barcone con immigrati a bordo

Attorno alle 6 di questa mattina, la guardia costiera tunisina ha recuperato i primi 20 corpi primi degli oltre 250 migranti dispersi a seguito del naufragio di un barcone al largo dalle coste tunisine di Kerkennah. Il capo della guardia marittima a Sfax, Tahar Landoulsi, a margine dell'operazione, ha riferito: "Siamo arrivati sul posto stamani verso le 6 e abbiamo ripescato una ventina di cadaveri. Ci sono molti cadaveri sul battello, ma non sappiamo quanti". Fino ad ora le avverse condizioni meteorologiche non avevano consentito le ricerche dei dispersi e i corpi recuperati erano stati solamente due. Venerdì l'Onu aveva diffuso la notizia del recupero di 150 cadaveri , ma la guardia costiera tunisina s'era affrettata a smentire le Nazione Unite, ribadendo che le ricerche si erano arenate a causa del tempo avverso.

La tragedia si è consumata nella notte tra martedì e mercoledì: un barcone partito dalla Tunisia con a bordo 800 persone, la maggior parte delle quali di nazionalità libica o provenienti dall’Africa subsahariana, s'era arenato in mare a causa di un'avaria al motore. Il guasto s'era verificato quando l'imbarcazione si trovava a circa 20 miglia al largo delle coste tunisine.

Le navi militari, a causa dell’acqua bassa, non erano state in grado di raggiungere il peschereccio e di fornire ai profughi un soccorso immediato. Il barcone era stato quindi raggiunto da gommoni e altre piccole imbarcazioni che, pian piano, avevano messo in salvo 570 persone. Nel corso di queste operazioni, però, sarebbe scoppiato il panico tra i profughi, molti dei quali si sarebbero gettati in mare e sarebbero stati risucchiati dai flutti. Si trattava di circa 270 persone. Il peschereccio era diretto in Italia, a Lampedusa per la precisione.

Le persone tratte in salvo erano poi state trasferite nel campo profughi di Shush e a Sfax. Tra queste anche 92 donne e 21 bambini. Nelle prossime ore continueranno le operazioni di ricerca della guardia costiera che cercherà di recuperare i restanti corpi.

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