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Tunisia, è sciopero generale: In 3 mila ai funerali di Belaid (VIDEO)

Sciopero generale oggi in Tunisia, dopo l’uccisione del leader dell’opposizione tunisina Shokri Belaid, che ha gettato il paese nel caos.
A cura di Biagio Chiariello
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A Tunisi sono arrivati in migliaia da tutte le parti del paese per partecipare ai funerali del leader dell’opposizione tunisina Chokri Belaid e allo sciopero generale, indetto dalle sigle sindacali più importante di nuovo in piazza, per dire "no" alla violenza politica in cui sembra che qualcuno voglia far precipitare di nuovo la Tunisia, a due anni dalla rivoluzione dei gelsomini che destituì Ben Alì. Belaid è stato ucciso l'altro ieri mattina, colpito a tradimento da tre colpi di pistola: si indaga per trovare gli autori, per ora è stato arrestato il suo autista. L’omicidio ha provocato una frattura interna nel partito islamico al potere, Ennahda, accusato peraltro dalla famiglia della vittima di essere mandante dell’assassinio. Segretario del partito dei Patrioti democratici, un partito minore, Belaid era considerato uno dei maggiori rappresentante della sinistra tunisina, da sempre oppositore di Ben Alì e molto ben voluto.

L’Union Tunisienne Generale du Travail (Ugtt), il principale sindacato del Paese  ha chiesto all'esercito e alle forze di sicurezza di assumersi le proprie responsabilità nel proteggere la popolazione e a tutti i tunisini di mantenere alto lo spirito nazionale e manifestare in modo civile e pacifico. Almeno 3 mila persone sono scese in piazza stamen. Si teme, tuttavia, che la manifestazione si trasformi in rivolta contro le stesse forze dell'ordine e il governo, come già accaduto nei giorni scorsi. A Gafsa un poliziotto tunisino si trova in stato di coma ed è ricoverato in terapia intensiva per essere stato aggredito e picchiato da un gruppo di giovani. Disordini si sono registrati a Jendouba, dove i dimostranti hanno fatto irruzione negli uffici del governatorato dopo una marcia per Belaid. Nella stessa Capitale centinaia di persone hanno tentato di avvicinarsi al palazzo del ministero dell'Interno, ma sono state fermate dalla polizia, che ha lanciato contro di loro granate lacrimogene.

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