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Tunisia, Amina di nuovo libera. La Femen era in carcere da maggio

La giovane attivista Femen, divenuta nota per le proteste contro il governo del suo Paese, è stata liberata ieri dal carcere di Sousse in Tunisia. Era stata arrestata con l’accusa di profanazione, reato punibile nel Paese con due anni di carcere.
A cura di Susanna Picone
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Amina Tyler non si trova più in carcere. La giovane attivista Femen è stata liberata ieri dal penitenziario di Sousse, nel sud della Tunisia. Di fronte alle telecamere  la 19enne si è mostrata sorridente e ha fatto il segno della vittoria. La ragazza, divenuta nota per le proteste contro il governo islamico tunisino, era stata arrestata lo scorso maggio e da allora si trovava in carcere. L’accusa mossa contro di lei era di profanazione di tombe, un reato punibile in Tunisia con due anni di galera. Amina aveva scritto la parola “Femen” sul muro di un cimitero per protestare contro una riunione del gruppo salafita “Ansar al-Shariah”.

Altre attiviste Femen hanno protestato per Amina – Per la sua liberazione si sono mobilitati in tanti, le richieste sono giunte da diverse Ong e da associazioni per i diritti umani. Altre attiviste Femen hanno avuto guai con la giustizia dopo aver manifestato a favore di Amina a seno nudo. La stessa attivista e blogger aveva fatto parlare di sé anche per aver diffuso in rete delle foto che la ritraevano in topless e che rappresentavano una protesta contro la morale islamica. Ora che è libera il suo avvocato, che aveva preannunciato il provvedimento della magistratura tunisina, ha detto che “si trova con la sua famiglia” e che spera “che sia del tutto al sicuro”.

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