Trump si prepara a entrare in carica: “Prenderemo Groenlandia e canale Panama con la forza? Non dico no”
All'entrata in carica di Donald Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti mancano pochi giorni, avverrà il 20 gennaio. E così il presidente eletto, in una conferenza stampa convocata nella sua residenza di Mar-a-Lago (Florida) ha usato toni decisamente sopra le righe per preparare il terreno e creare scalpore. Ad esempio, parlando dell'eventuale riconquista del canale di Panama e annessione della Groenlandia, Trump non ha escluso l'utilizzo della forza militare. Sulla situazione di Gaza, ha detto che se Hamas non rilascerà gli ostaggi israeliani entro il 20 gennaio "scoppierà l'inferno nel Medio Oriente". E ha anche citato velocemente Giorgia Meloni: "Gli altri leader hanno mostrato grande rispetto per il nostro Paese. La premier italiana Meloni è volata fin qui per poche ore solo per vedermi".
Cosa ha detto Donald Trump sulla Groenlandia e il canale di Panama
Per quanto riguarda Panama e Groenlandia, la domanda in questione era se si potesse escludere "l'uso della forza militare militare o la coercizione economica" in queste situazioni. E il presidente eletto ha detto: "Non posso dare assicurazioni su nessuna delle due questioni. Ma posso dire questo: ne abbiamo bisogno per la sicurezza economica nazionale. Il Canale di Panama è stato costruito per i nostri militari". Poi ha aggiunto: "Non ho intenzione di impegnarmi su questo adesso… può darsi che dovrò fare qualcosa".
Lo scontro diplomatico con la Danimarca sul tema della Groenlandia è acceso, dato che al momento è un territorio autonomo della corona danese. "La Groenlandia appartiene ai groenlandesi", ha affermato oggi la premier danese Mette Frederiksen. "Non è in vendita", anche se "gli Stati Uniti sono i nostri alleati più vicini". Proprio oggi, il re di Danimarca Frederik ha deciso di cambiare lo stemma reale, ingrandendo l'emblema della Groenlandia.
Se Hamas non libera ostaggi israeliani entro 20 gennaio "scoppierà l'inferno"
Arrivando ai temi di politica estera più rilevanti sul piano internazionale, Trump ha confermato una linea dura sull'Ucraina e sul Medio Oriente. Parlando di Israele, invece, il presidente eletto ha dichiarato che se se gli ostaggi israeliani detenuti da Hamas dal 7 ottobre 2023 non saranno liberati entro il 20 gennaio (giorno del suo ritorno alla Casa Bianca) "scoppierà l'inferno in Medio Oriente".
Per quanto riguarda Kiev, "si è rivelata una guerra molto brutta, e potrebbe degenerare. Quella guerra potrebbe degenerare fino a diventare molto peggio di quanto non sia adesso", ha detto Trump. Tra i responsabili ci sarebbe stato anche il presidente uscente Joe Biden, che avrebbe spinto troppo per fare entrare l'Ucraina nella Nato, portando a una reazione della Russia: "Sono stati commessi molti errori in quella negoziazione, e quando ho sentito il modo in cui Biden stava negoziando, ho detto che si poteva finire in una guerra". A proposito della Nato, Trump ha chiesto che i Paesi alleati portino "la spesa per la difesa al 5%" del Pil. Oggi il limite minimo concordato è del 2%, una soglia che l'Italia non ha raggiunto.
"Golfo del Messico? Lo chiameremo Golfo d'America"
Le uscite di Trump non si sono fermate. Ha anche parlato dell'intenzione di rinominare il Golfo del Messico: "Cambieremo il nome del Golfo del Messico in Golfo d'America", ha dichiarato, perché sarebbe un "nome più appropriato". Il presidente eletto Usa ha anche minacciato "dazi molto severi"nei confronti del Messico se non smetterà di "permettere a milioni di persone di riversarsi nel nostro Paese".
Lo stesso discorso è stato fatto anche per il Canada. Più volte Trump ha proposto che il Canada diventi il 51esimo Stato degli Usa, ribadendo l'idea ieri in occasione delle dimissioni annunciate dal premier Justin Trudeau. Oggi ha chiarito che se non altro intende usare solamente la "forza economica" nei confronti del Paese confinante, e non quella militare. Mentre Trudeau ha risposto a distanza: "Non c'è la minima possibilità che il Canada diventi parte degli Stati Uniti. I lavoratori e le comunità di entrambi i nostri Paesi traggono vantaggio dall'essere reciprocamente il più grande partner commerciale e di sicurezza".