Trump pronto a emanare 100 ordini esecutivi il primo giorno di mandato: migranti e vaccini al centro
Il presidente eletto degli Usa, Donald Trump, secondo le indiscrezioni raccolte da Axios, sta preparando più di 100 ordini esecutivi da adottare a partire dal suo primo giorno alla Casa Bianca. L'insediamento ufficiale sarà il prossimo 20 gennaio.
Tra i temi principali di questi ordini esecutivi, ci sarebbero la sicurezza delle frontiere e i rimpatri. Trump ha informato i senatori repubblicani dei suoi piani durante un incontro privato a Capitol Hill. Un'azione imponente e massiccia, se confrontata anche a quella dell'uscente Joe Biden, che ha firmato 42 ordini esecutivi nei suoi primi 100 giorni in carica, 21 dei quali erano revoche delle azioni della precedente amministrazione Trump. Gli ordini esecutivi sono comuni nel primo giorno di una nuova amministrazione, sono infatti un modo per il nuovo presidente di dare risalto ad alcune priorità. Ma quella che Trump e il suo team stanno preparando sembra un'ondata di ordini esecutivi mai vista in tempi moderni.
Molte delle azioni dovrebbero essere avviate il giorno dell'inaugurazione, il 20 gennaio appunto, quando entrerà in carica. Stephen Miller, consigliere di Trump, ha illustrato ai senatori del Partito Repubblicano le misure per la sicurezza dei confini e l'applicazione delle leggi sull'immigrazione che probabilmente saranno avviate il prima possibile. Accanto a queste ci saranno misure su tasse, vaccini, politiche ambientali ed energetiche, regole federali sulla forza lavoro, politiche di genere nelle scuole.
Per quanto riguarda il primo punto, l'immigrazione, Trump ha nominato Tom Homan capo della U.S. Immigration and customs enforcement (Ice), l'agenzia responsabile dell'immigrazione e del controllo delle frontiere, che Homan aveva già diretto tra il 2017 e il 2018. Il pacchetto del nuovo presidente Usa sull'immigrazione vale 100 miliardi di dollari, soldi che dovranno essere approvati dal Congresso.
Il programma di Trump per la gestione dell'immigrazione è stato già esposto: dalla creazione di centri di detenzione dove i migranti senza documenti saranno reclusi fino al giorno dell'espulsione, al completamento del muro al confine con il Messico che il tycoon aveva avviato durante il suo mandato e di cui erano stati realizzati circa 730 chilometri, archiviato poi da Biden, fino all'inasprimento del cosiddetto Title 42, cioè le restrizioni agli ingressi imposte durante la pandemia di Covid, che consentono che consentono l'espulsione immediata per motivi di sanità pubblica, che il presidente Biden non ha mai abolito ma che sono scadute a maggio del 2023. Tra i provvedimenti per il contenimento dell'immigrazione, Trump potrebbe reintrodurre la legge che impone ai migranti di fare domanda per l'ingresso in altri Paesi o in Messicopiuttosto che entrare negli Stati Uniti.
Per quanto riguarda poi il capitolo sanità, potrebbero essere drastici cambiamenti. Per esempio potrebbe ridurre significativamente i programmi di assistenza sociale e sanitaria, con proposte volte a escludere più persone dalla copertura dell'Affordable Care Act (che la sua sfidante Kamala Harris voleva invece ampliare). Del resto già durante il primo mandato Trump aveva tentato senza riuscirci di abrogare l’Affordable Care Act.
Altro tema caldo che potrebbe essere oggetto di un'accelerazione legislativa sono i vaccini, sui quali il presidente eletto non ha ancora assunto una posizione chiara nonostante abbia affidato la guida della Sanità ad un noto no-vax come Robert Kennedy Jr.