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Trump promette dazi contro Cina, Messico e Canada “per combattere la droga”

Come prima azione da presidente degli Stati Uniti, Trump promette dazi contro Messico, Canada e Cina per “combattere la droga e l’immigrazione illegale”. “Fino a quando non verrà fermata la diffusione del fentanyl nel nostro Paese, i dazi saranno in vigore”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Donald Trump
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Dazi da subito per Cina, Messico e Canada. Ad annunciare la sua prima azione da presidente è Dondald Trump, che in un post sul suo social Truth spiega che imporrà tariffe contro i beni in arrivo da questi tre Paesi. Il provvedimento arriverà già il 20 gennaio e sarà uno dei primi ordini esecutivi del secondo mandato Trump. "Firmerò tutti i documenti necessari per far pagare a Messico e Canada una tariffa del 25% su tutti i prodotti che entrano negli Stati Uniti" ha affermato il nuovo presidente eletto.

Trump ha affermato che i dazi rimarranno in vigore fino a quando la droga, in particolare il fentanyl, e tutti gli immigrati giunti irregolarmente sul territorio Usa "non fermeranno l'invasione nel Paese". Secondo il nuovo presidente americano, Messico e Canada hanno "il diritto e il potere assoluto di risolvere questo problema facilmente". "Chiediamo che usino il loro potere e finché non lo faranno, dovranno pagare un prezzo molto alto" afferma.

Sulla Cina, Trump minaccia di aumentare del 10% i dazi già in essere qualora non venga combattuta la "produzione della droga sintetica diventata una forte emergenza sociale negli Usa". Pechino ha sottolineato che "nessuno vincerà una guerra commerciale" tra Paesi. Il portavoce dell'ambasciata cinese a Washington Liu Pengyu ha spiegato che la Cina ritiene la cooperazione economica e commerciale bilaterale sia "reciprocamente vantaggiosa". "Pechino ha già preso le misure necessarie per combattere il traffico di droga dopo l'accordo raggiunto nel 2023 tra il presidente americano Joe Biden e quello cinese Xi Jinping – ha sottolineato Pengyu -. La parte cinese ha notificato a quella statunitense i progressi compiuti nel contrasto alla droga. L'idea che la Cina consenta l'arrivo del fentanyla negli Usa è completamente contraria ai fatti e alla realtà".

Il tycoon ha invece affermato che, nonostante i colloqui avuti con Pechino sulle massicce quantità di droghe arrivate negli Usa, non vi sono stati risultati o progressi. "I rappresentanti della Cina mi hanno detto che avrebbero istituito la pena massima, quella capitale, per qualsiasi spacciatore sorpreso a vendere droga, ma sfortunatamente non hanno mai agito e quella droga si sta riversando nel nostro Paese, soprattutto attraverso il Messico, a livelli mai visti prima".

"Fino a quando non si fermeranno – ha affermato Trump – addebiteremo alla Cina un dazio aggiuntivo del 10% su tutti i suoi numerosi prodotti in arrivo dagli Stati Uniti d'America".

Anche il Canada ha risposto alle dichiarazioni di Trump, riaffermando l'importanza del rapporto con gli Stati Uniti e l'impegno sul controllo dei confini. In una nota congiunta, la vicepremier canadese Chrystia Freeland e il ministro per la Sicurezza pubblica Dominic LeBlanc hanno riferito che Canada e Usa hanno "una delle relazioni più forti e più strette" soprattutto per quanto riguarda il commercio e la sicurezza delle frontiere. "Il Paese – ribadisce il Canada – attribuisce la massima priorità alla sicurezza delle frontiere e all'integrità del nostro confine comune".

I due ministri hanno definito le relazioni con Washington "equilibrate e reciprocamente vantaggiose" e sottolineato che il Canada "è essenziale per l'approvvigionamento energetico interno degli Usa" e che lo scorso anno, il 60% delle importazioni di greggio degli Stati Uniti è arrivato proprio dal Canada.

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