Trump incriminato si consegnerà martedì pomeriggio a New York ma niente manette
L'udienza in tribunale per l'incriminazione dell'ex presidente Usa Donald Trump è stata fissata per le 14:15 di martedì 4 aprile, ora di New York, le 20:15 in Italia. Lo ha confermato un portavoce del tribunale statunitense dopo la decisione del Gran giurì arrivata nelle scorse ore. Trump in quella occasione si consegnerà formalmente nelle mani della giustizia americana per affrontare le accuse penali del caso riguardante il pagamento alla pornostar Stormy Daniels ma niente manette.
"Trump non sarà ammanettato quando si consegnerà la prossima settimana a New York" ha dichiarato il suo avvocato difensore Joe Tacopina. Davanti ai giudici l'ex Presidente si dichiarerà non colpevole, come hanno fatto sapere i suoi legali, ma questo non gli risparmierà la trafila prevista per tutti che comprende le impronte digitali, la foto segnaletica e altri protocolli di routine come la lettura dei suoi diritti.
Tacopina ha minimizzato la gravità delle accuse contro Trump anche se ha ammesso di non avere dettagli precisi sui crimini contestati all'ex presidente oltre a quanto discusso sui media americani. Secondo il legale "probabilmente" la Procura di Manhattan renderà ufficiali le accuse contro il tycoon solo in occasione dell'udienza di martedì. "Probabilmente chiuderanno le porte del tribunale, chiuderanno il tribunale. Andremo lì… ci dichiareremo non colpevoli, inizieremo a parlare di istanze di archiviazione, cosa che faremo immediatamente e in modo molto aggressivo, per quanto riguarda la fattibilità legale di questo caso" ha spiegato il legale.
L'avvocato ha detto che Trump e il suo team di difesa sono rimasti sorpresi dalla notizia dell'accusa. "Inizialmente eravamo tutti scioccati. Non credevamo che sarebbero andati fino in fondo perché qui non c'è crimine", ha detto Tacopina, aggiungendo: "Non so come andrà a finire tutto questo. Non esiste un libro di testo per vedere come si accusa un ex presidente degli Stati Uniti in un tribunale penale". Questa infatti è la prima volta che un ex presidente degli Stati Uniti viene incriminato penalmente. Per i media Usa, Trump sta affrontando almeno 30 capi di imputazione per frode aziendale.
Nel frattempo, Trump continua a infuriarsi sul suo sito social media, accusando il giudice che dovrebbe presiedere il suo caso di odiarlo. I suoi sostenitori stanno pianificando manifestazioni di protesta e le autorità cittadine si stanno preparando con una massiccia presenza di forze dell'ordine.
Dopo la notizia dell'incriminazione, a sostegno di Trump è intervenuta pubblicamente anche la figlia Ivanka. "Amo mio padre e amo il mio Paese. Oggi sono addolorata per entrambi" ha commentato su Instagram. "Apprezzo le voci di tutto lo spettro politico che esprimono sostegno e preoccupazione", ha aggiunto.