Trump incriminato per l’assalto al Congresso: cosa c’è scritto nelle 45 pagine di accuse
Terza incriminazione in appena cinque mesi per Donald Trump: dopo le accuse per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels e le carte segrete a Mar-a-Lago, l’ex presidente americano è stato incriminato per l’assalto al Congresso del 6 gennaio.
Nei confronti del tycoon sono stati presentati quattro capi di accusa contenuti in 45 pagine: si tratta della "cospirazione per frodare gli Stati Uniti", "ostruzione di giustizia", "cospirazione per ostacolare un procedimento" e "cospirazione contro i diritti". A ricostruire quello che accadde il 6 gennaio 2021 è stato il super procuratore federale Jack Smith.
Le accuse a Donald Trump per Capitol Hill
"Nonostante la sconfitta" alle elezioni presidenziali Trump "era determinato a restare al potere. E così per più di due mesi dopo le elezioni del 3 novembre 2020 ha diffuso bugie". Nelle carte si fa riferimento a sei persone che hanno cospirato con Trump che, però, non vengono nominate. Secondo i media Usa, le descrizioni fornite sembrano fare riferimento a Rudolph Giuliani e Sidney Powell, due degli ex legali di Trump.
L'ex presidente ha cercato di convincere il suo vicepresidente "a usare il suo ruolo cerimoniale per la certificazione del voto, per alterare il risultato delle elezione": quando questi tentativi sono falliti, ha cercato di "usare la folla dei suoi sostenitori radunata a Washington per fare pressione sul vicepresidente affinché alterasse in modo fraudolento i risultati elettorali", prosegue l'incriminazione a pagina 32.
Cosa rischia ora l’ex Presidente degli Stati Uniti
L'ex presidente dovrà presentarsi in tribunale giovedì alle ore 16. Intanto il suo staff attacca duramente la decisione: "Non è altro che l'ennesimo tentativo da parte della corrotta famiglia Biden di trasformare in un'arma il Dipartimento di Giustizia per interferire nelle elezioni del 2024, in cui Trump è indiscutibilmente il frontrunner", la reazione degli avvocati di Trump.
Se condannato per l'assalto a Capitol Hill, Trump rischia fino a 55 anni di reclusione. Le tre incriminazioni contro l'ex presidente americano, così come le eventuali condanne, non lo escludono dal correre per la Casa Bianca. Per il tycoon l'incriminazione sul caso del 6 gennaio è la terza in quattro mesi, per un totale di 78 capi di accusa.
Trump è al momento in testa nei sondaggi fra i rivali repubblicani ed è testa a testa con il presidente Biden. La sua campagna comunque sta incontrando delle difficoltà a causa delle spese legali, spese che potrebbero aumentare ulteriormente: su Trump aleggia infatti una quarta incriminazione che potrebbe arrivare nelle prossime settimane. È quella della contea di Fulton sulle interferenze per capovolgere il risultato delle elezioni del 2020.
La reazione di Donald Trump
Intanto per il prossimo anno, quando si voterà negli Stati Uniti, Trump ha già in calendario i processi per il pagamento a Stormy Daniels e per le carte segrete, ai quale probabilmente ora si aggiungerà quello per il 6 gennaio. "Nel 2024 vinceremo la Casa Bianca e renderemo l'America di nuovo grande. Non ho nessun dubbio su questo", ha detto Trump in un messaggio video dopo la presentazione di quattro capi di imputazione contro di lui. "Mi attaccano tutti – ha aggiunto Trump – i marxisti, i comunisti e i fascisti ma non solo sopravvivremo, saremo più forti che mai". Già nei giorni scorsi Trump aveva parlato di "una caccia alla streghe" in atto contro di lui: "Forze sinistre stanno cercando di distruggermi: vogliono danneggiarmi. Il Dipartimento di Giustizia corrotto protegge Joe Biden".