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Guerra in Ucraina

“Trump finora ha mostrato debolezza con Putin, la pace arriverà solo con un pugno di ferro con la Russia”

L’intervista di Fanpage.it al diplomatico americano John Herbst, direttore del Centro Eurasia dell’Atlantic Council: “Il nostro presidente ha il potenziale per risolvere il conflitto, ma solo con una politica più dura nei confronti della Russia, evitando le sue attuali indecisioni e debolezze”.
Intervista a John Herbst
Ex ambasciatore Usa a Kiev
A cura di Riccardo Amati
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C’è una cesura tra la politica ufficiale dell’amministrazione Usa, “che in teoria vuole una pace sostenibile in Ucraina”, e le sue azioni, “che in alcun modo si oppongono all’aggressività di Mosca”: John Herbst, il diplomatico a capo del programma sulla Russia e i Paesi ex sovietici dell’Atlantic Council, uno dei maggiori think tank statunitensi, è perplesso sugli sviluppi dei negoziati per un cessate il fuoco. Ha una convinzione: “Vladimir Putin vuole la fine della statualità ucraina e non si fermerà se gli Usa non si imporrano con le maniere forti”. E considera probabile che Trump alla fine si stuferà di parlare all’unisono col Cremlino, userà proprio le maniere forti. Costringendo la Russia a una tregua.

Herbst è stato ambasciatore statunitense a Kyiv. Era in Ucraina durante la Rivoluzione arancione, contro il politico pro-Cremlino Viktor Yanukovich. La prima delle rivoluzioni ucraine. Dieci anni dopo, nel 2014, la rivolta di Euromaidan. Contro lo stesso Yanukovich. Poi, l’intervento militare russo in Crimea e nel Donbass. “Prima del 2004, Putin era il politico mondiale più popolare e benvoluto in Ucraina”, ricorda il diplomatico, che ha servito sia sotto amministrazioni democratiche che repubblicane. “A Kyiv il 60 per cento della popolazione ammirava il leader russo, dicevano i sondaggi di allora”. Oggi è l’uomo più odiato del Paese. Evidentemente, la strategia di Putin nei confronti dell’Ucraina è stata fallimentare. E questo è uno dei motivi profondi della guerra in corso.

John E. Herbst
John E. Herbst

Ambasciatore, gli ucraini dicono di volere la pace. Una pace che permetta al Paese di continuare a esistere, certo. Stanno facendo tutto il possibile per arrivarci?

Sì, hanno accettato la proposta di un cessate il fuoco sulle infrastrutture energetiche. E hanno accettato il cessate il fuoco navale. Non era nei loro interessi. Hanno dimostrato di essere disposti a negoziare la pace. Ma è Putin a non aver mai dimostrato una reale volontà di negoziare. Solo per questo ancora non c’è alcun cessate il fuoco, nemmeno energetico o navale. Putin vuole continuare la guerra, ottenere ulteriori vantaggi sul campo di battaglia.

Secondo più analisti militari sul teatro di guerra niente fa pensare all’imminenza di una tregua. Anzi, ci sono segnali di un’offensiva russa su vasta scala in preparazione per la fine della primavera o l’estate.

Posso confermare quanto detto dalle vostre fonti. Lavoro a stretto contatto con molti generali. La loro analisi coincide e rafforza una mia convinzione: l'obiettivo di Putin rimane la sottomissione politica dell'Ucraina. Vuole il controllo effettivo del Paese, il che significa, almeno, conquistare le principali città: anche Kyiv. E Odessa, oltre a Kharkiv, Sumy, Zaporizhzhia e Kherson. In particolare, vuole l'intera costa del Mar Nero, in modo che l'Ucraina, se ancora esisterà, sia una nazione ridotta ai minimi termini e senza sbocco sul mare.

Ma, sul campo, i russi non hanno fatto molti progressi, sempre secondo Kastehelmy e altri diretti osservatori…

Esatto. Non sono sicuro che abbiano davvero estromesso l'Ucraina dalla regione russa di Kursk.

Quasi completamente, solo qualche villaggio di confine rimane in mano ucraina. Ma non è mai esistito il rischio di annientamento di grandi unità di Kyiv circondate, come propagandato da Mosca e subito dopo da Washington. Secondo le osservazioni di Black Bird, alcuni plotoni si son trovati chiusi in piccole sacche. E molti sono riusciti a uscirne. Tutto qui.

Risulta anche a me. E nel frattempo gli ucraini stanno conducendo operazioni offensive efficaci nella regione di Belgorod, in Russia.

Poco più di una diversione per alleggerire la pressione sulle zone più critiche, dicono Kastehelmy e i suoi colleghi…

La posizione delle truppe dei Kyiv è certamente più debole rispetto a tre mesi fa, ma non senza speranza.

Lei in un’audizione della Commissione di Helsinki ha detto che, se sostenuti adeguatamente, gli ucraini potrebbero vincere. Era novembre. Lo crede ancora?

Assolutamente sì. Oggi ciò richiederebbe molto più supporto rispetto a un paio di anni fa, certo.

Non è troppo tardi? Alla fine del 2022, dopo la rotta dei russi nella battaglia di Kyiv e poi le controffensive su Kherson e Kharkiv, l’Ucraina era davvero vicina alla vittoria, ma ora?

La controffensiva vittoriosa si concluse nell’ottobre del 2022. Poi si è preparata la controffensiva del 2023. Ma non abbiamo fornito loro nemmeno lontanamente il supporto necessario. E stato intenzionale. L'amministrazione Biden è stata intimidita dalle minacce nucleari di Putin e non voleva che gli ucraini sfondassero travolgendo le forse armate di Putin.

Biden non voleva lo sfondamento del fronte russo da parte degli ucraini. Ora Trump vuole una grande vittoria russa?

Non lo so. Ufficialmente, no: ha sempre affermato di volere una pace sostenibile che garantisca la sopravvivenza e la sovranità dell’Ucraina. Ha anche detto di voler aiutare Kyiv a riconquistare parte del suo territorio. Purtroppo, però, non ha agito di conseguenza. Quando ha sospeso l'assistenza militare e la fornitura di intelligence per più di dieci giorni ha danneggiato seriamente la resistenza contro gli invasori. E non ha mai usato pressioni di alcun genere con la Russia, anche se è chiaramente Mosca l'ostacolo a un cessate il fuoco.

Ma l'Ucraina è strategicamente importante per gli Stati Uniti? Alla Casa Bianca c’è irritazione perché si sperava di risolvere tutto alla svelta per poter pensare ad altro…

L’Ucraina ha un’importanza strategica cruciale per almeno tre ragioni. Putin considera gli Stati Uniti il suo principale avversario. Inoltre, le sue ambizioni vanno oltre l'Ucraina: mira ai Paesi baltici e agli Stati dell’ex Patto di Varsavia. Se si vuole fermarlo, bisogna batterlo dove c'è un esercito forte e un popolo determinato a combattere. Putin ha intenzioni quasi genocidali in Ucraina. Lo si è visto nelle zone occupate. Infine, se gli permettiamo di vincere quando basterebbe finanziare e armare adeguatamente gli ucraini, ciò verrà interpretato come una debolezza americana e occidentale. Incentiverebbe altri attori ostili, come la Cina.

E secondo lei questo alla Casa Bianca lo capiscono?

Non sono sicuro che il team di Trump lo comprenda, ma il presidente ha affermato più volte di voler garantire la sopravvivenza dell’Ucraina. Ora però alla Casa Bianca dicono di voler avviare un "reset" con la Russia. Modello Obama (tra il 2009 e il 2013 Obama e la sua responsabile degli Esteri Hillary Clinton tentarono di “risettare” e migliorare le relazioni con Mosca, ndr). Non ha senso. Con l’invasione dell’Ucraina e la sua politica aggressiva Putin sta sfidando gli interessi americani in tutto il mondo. Esempio: Trump ha usato le maniere forti nei confronti degli Houthi dello Yemen in difesa del commercio globale, ma gli Houthi non potrebbero attaccare alcuna nave se la Russia non fosse un partner forte dell'Iran, che fornisce loro parte delle armi. Tutto questo è collegato.

Trump dice di essere arrabbiato con Putin perché non si sbriga col cessate il fuoco. Poche ore dopo però dice che no, si fida di lui. Ma che diplomazia è?

Trump è mercuriale. Cambia direzione senza preavviso. Ma è vero che ha evitato di affrontare con fermezza le politiche aggressive di Mosca. Ha un punto debole nel modo di trattare la questione russa. Anche se durante il primo mandato diede agli ucraini i Javelin, che la presidenza Obama aveva loro negato.

I media russi sono entusiasti di Trump. La sua elezione ha letteralmente risollevato il morale del Paese. Trova la cosa sorprendente?

No. I media russi sono controllati dal Cremlino. Hanno festeggiato l'elezione di Trump e applaudito il taglio degli aiuti all'Ucraina. Ma c'è anche anche qualche nota di cautela: alcuni commentatori dicono che Trump potrebbe finire per "tradire" la Russia.

Putin continua a considerare la presidenza di Zelensky “illegittima” e vorrebbe una “amministrazione controllata” e poi elezioni, per l’Ucraina. Paradossalmente, Zelensky sembra quasi d’accordo. Secondo l’Economist, sta preparando elezioni dopo l’eventuale cessate il fuoco. Da Kyiv smentiscono ma mica poi tanto. Lei che prevede?

Non lo escludo. Zelensky è un eroe perché ha difeso il Paese contro gli invasori. È anche un politico ambizioso. E tutti i suoi recenti scontri con Trump, a partire dall’incidente nello Studio Ovale, hanno rafforzato la sua popolarità. Quindi, potrebbe indire elezioni con la possibilità di vincerle.

Se al posto di Zelensky arrivasse il suo popolare ex Capo di stato maggiore Zaluzhny, la pace avrebbe una chance in più?

Putin non accetterà mai una pace che non implichi il controllo della Russia sull'Ucraina. Ha attaccato Poroshenko, poi Zelensky, e farebbe lo stesso con Zaluzhny. L'unico modo per fermarlo è una politica statunitense forte e determinata, che finora è mancata.

Ma Zelensky ha spazio negoziale o deve dire di sì a tutto quel che Trump gli ordina?

Zelensky deve stare molto attento a come gestire le affermazioni o le proposte stravaganti di Trump. Sì, dovrà fare molti compromessi che preferirebbe evitare. Ma non sacrificherà il suo Paese per accontentare Trump. Quella degli ucraini è una lotta esistenziale. Il loro presidente lo sa.

Riassumendo: Putin non vuole la pace; Trump ufficialmente la vuole ma non si oppone a Putin; gli ucraini non possono che continuare a combattere sennò il loro Paese cessa di esistere. Francamente, ambasciatore, lei ci descrive un vicolo cieco. Mica bello, per un diplomatico.

Beh, l’Ucraina ha davvero bisogno del sostegno degli Stati Uniti. Ed è possibile che Trump alla fine attui una politica che porti a una pace sostenibile, garantendo la sopravvivenza dell'Ucraina come stato sovrano. Credo rimanga il suo obiettivo. Potrebbe presto stancarsi delle politiche dilatorie e aggressive di Putin e usare il pugno di ferro. Se lo fa, può raggiungere quell'obiettivo.

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