Trump dice che i giornali che lo criticano dovrebbero essere illegali

I giornali che scrivono soprattutto "cose brutte" sul presidente Trump dovrebbero essere "illegali", perché sono "estensioni politiche del partito Democratico e sono corrotti". Lo ha detto proprio Trump, venerdì, parlando ai funzionari e dirigenti del dipartimento della Giustizia. Nel discorso, il presidente non ha nascosto di avere tutta l'intenzione di provare a perseguire legalmente i suoi avversari politici e i suoi contestatori.
"The Washington Post, The Wall Street Journal e MSDNC, la CNN e ABC, CBS e NBC, scrivono tutto ciò che gli dicono", ha affermato. Nel caso di MSDNC ha fatto un gioco di parole tra l'emittente MSNBC e la National Democratic Convention, o NDC, evento del partito Democratico.
Quello che fanno queste testate, ha insistito il presidente, "è assolutamente illegale. Spero che voi possiate tenerlo d'occhio, ma è assolutamente illegale", ha detto ai dipendenti del dipartimento.
Poco dopo, nel suo discorso, Trump è tornato sul punto chiarendo definitivamente la linea che secondo lui i procuratori federali dovrebbero seguire: "Credo che CNN e MSDNC, che scrivono letteralmente il 97,6% di cose brutte su di me, siano estensioni politiche del partito Democratico, e secondo me sono davvero corrotti e sono illegali. Quello che fanno è illegale".
Ha insistito: "Questi network e questi giornali non sono nient'altro che operatori politici altamente pagati". E la cosa, ha concluso, "deve finire. Deve essere illegale. Sta influenzando i giudici e sta davvero cambiando la legge. Non può essere legale. Non credo sia legale, e lo fanno con un assoluto coordinamento tra loro".
Senza mezzi termini, quindi, il presidente degli Stati Uniti ha affermato che i giornali e le televisioni che lo criticano fanno qualcosa di illegale, affermando che vengono "corrotti" dalle opposizioni politiche. D'altra parte, i conflitti con la stampa indipendente sono partiti fin dall'inizio della sua amministrazione. Associated Press, una delle agenzie di stampa più prestigiose e autorevoli al mondo, è tutt'ora esclusa dagli incontri nello Studio ovale perché ha deciso di continuare a usare il termine "Golfo del Messico" invece di "Golfo d'America", come l'ha ribattezzato Trump.
L'agenzia governativa che gestisce Voice of America (emittente che opera in oltre 40 lingue) ha cancellato i propri contratti non solo con Associated Press, ma anche con altre testate internazionali come Reuters e Agence France-Press. La politica repubblicana alla guida dell'agenzia, Kari Lake, fedelissima di Trump, ha detto che non ha intenzione di pagare "organizzazioni giornalistiche esterne per dirci quali sono le notizie".
Il discorso di Trump al dipartimento della Giustizia, peraltro, non si è concentrato solamente sull'attacco alla stampa. Il presidente ha messo nel mirino anche i procuratori che in passato hanno indagato su di lui e lo hanno incriminato. Li ha definiti "feccia" e "magistrati corrotti". E, parlando proprio a chi opera nel dipartimento, ha chiarito chi deve contrastare i suoi oppositori sul piano legale: "Non sono io, tocca a voi".