Trump annuncia i dazi per l’Ue su acciaio e alluminio: Europa pronta alle contromisure
Scatteranno alla mezzanotte (ora degli Stati Uniti) i dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio da Europa, Canada e Messico. Ad annunciarlo è il segretario al Commercio Usa, Wilbur Ross. I dazi entreranno in vigore in Europa alle sei del mattino, secondo l’orario italiano. Dazi che saranno del 25% sull’acciaio e del 10% sull’alluminio. Le tariffe doganali erano scattate il 23 marzo, ma erano stati inizialmente esentati sia i paesi dell’Unione europea sia le due nazioni partner degli Stati Uniti: Canada e Messico. E la reazione dell’Ue non si è fatta attendere: a replicare è il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker che annuncia contromisure.
“Sono preoccupato per questa decisione – afferma inoltre Juncker -. L'Ue ritiene che queste tariffe unilaterali statunitensi siano ingiustificate e contrarie alle regole del Wto. Questo è protezionismo puro e semplice”. Il segretario del Commercio statunitense ha invece spiegato che c’è ancora disponibilità “ad avere ulteriori discussioni con tutte le parti”. Ross ha guidato le trattative con Ue, Canada e Messico: i tre puntavano a una esenzione permanente, ma non hanno avuto un riscontro positivo da Washington. Ross ha fatto sapere che Argentina, Australia e Brasile avranno quote o limiti relativi ai volumi al posto delle tariffe doganali sui metalli, soluzione simile a quella già condivisa con la Corea del Sud.
L’amministrazione Trump sa che ci saranno ritorsioni dall’Unione europea: la risposta ai dazi era attesa ma non preoccupa Washington. Juncker accusa gli usa di “protezionismo puro e semplice”, mentre anche il Messico minaccia ritorsioni. I dazi di cui si parla da Bruxelles sui prodotti statunitensi riguarderebbero prodotti come motociclette, jeans e bourbon e avrebbero un valore da circa 2,8 miliardi di euro. Una eventuale decisione che non desta preoccupazione, tanto che Ross parla di “poca cosa”. Il valore di questi dazi – secondo Ross – “rappresenta una piccola parte della nostra economia da 18.000 miliardi di dollari”.