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“Trovate un lavoro o verrete rimpatriati”: centinaia di italiani a rischio espulsione in Germania

“Mi hanno comunicato che avevo quindici giorni di tempo, visto che non potevo provvedere a me stessa, per trovare un lavoro: altrimenti mi avrebbero rimpatriato e avrebbero pure pagato il viaggio a me e alle bambine, se non fossi stata in grado di poterlo pagare io”, ha denunciato a Radio Colonia un’immigrata italiana, residente in Germania dal 2013. Nella stessa situazione ci sarebbero un centinaio di connazionali.
A cura di Charlotte Matteini
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Tanti connazionali che vivono in Germania e sono attualmente senza lavoro rischiano di essere rimpatriati a breve. A denunciare la situazione è stata Cosmo, trasmissione in lingua italiana in onda su Radio Colonia. Secondo la reporter che ha condotto l'inchiesta, nel corso delle ultime settimane moltissimi italiani, almeno un centinaio, residenti soprattutto nel Nord Reno-Westfalia, avrebbero ricevuto una sorta di ultimatum, sia a voce che per iscritto: "Trovatevi un lavoro in quindici giorni o verrete rimpatriati".

"Mi hanno comunicato che avevo quindici giorni di tempo, visto che non potevo provvedere a me stessa, per trovare un lavoro: altrimenti mi avrebbero rimpatriato e avrebbero pure pagato il viaggio a me e alle bambine, se non fossi stata in grado di poterlo pagare io", ha raccontato alla radio un'immigrata italiana, residente in Germania dal 2013. La donna ha smesso di lavorare in seguito a una gravidanza ed è andata a chiedere il sussidio sociale, ma dopo tre mesi di attesa è stata convocata dall'Ufficio per gli immigrati per l'ultimatum di rimpatrio.

In sostanza, alla base della vicenda ci sarebbe una legge approvata circa due anni fa che ha elevato da tre mesi a cinque anni il periodo di permanenza in Germania che consente di accedere ai sussidi sociali. La legge tedesca mira a ridimensionare uno stato sociale ritenuto troppo generoso e attrattivo per i molti stranieri europei che, facendo leva sul principio della libera circolazione, sfruttavano il sistema in maniera troppo eccessiva.

Immediata la reazione del ministero degli Esteri, Ricardo Merlo: "Se fosse vero sarebbe grave e andrebbe a colpire l'essenza stessa dell'Ue. Sarebbe un paradosso: l'Italia sotto accusa perché cerca di difendere l'Europa dall'immigrazione illegale e la Merkel che starebbe colpendo un diritto fondamentale dei cittadini Ue".

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