Troppi morti Covid a Los Angeles: manca il legname per le bare, si affittano container per le salme
Gli Stati Uniti continuano ad essere il più grande focolaio di Coronavirus del mondo. A circa dieci mesi dalla registrazione dei primi casi, il Paese a stelle e strisce continua ad essere primo a livello globale per numero di contagi e di decessi, che nelle scorse hanno raggiunto la cifra record di 375mila dall'inizio dell'emergenza sanitaria. E non si vedono all'orizzonte segni di miglioramento della situazione, nonostante l'avvio della campagna vaccinale dopo il via libera da parte dell'Fda dei sieri messi a punto da un lato da Pfizer-BioNtech e dall'altro da Moderna.
Picco di casi e morti in California: "Siamo esausti"
A preoccupare è soprattutto quello che sta succedendo a Los Angeles, la città più grande degli Stati Uniti occidentali e la seconda più popolosa di tutto il Paese dopo New York. Sabato scorso sono stati raggiunti i 19.063 contagi in sole 24 ore, venerdì altri 31.245, portando il totale a oltre 2 milioni. I casi e i morti per Coronavirus aumentano ad un ritmo talmente sostenuto che alcune pompe funebri hanno lanciato l'allarme per essere rimaste a corto di pini per costruire le bare e una di loro, secondo quanto riferisce il Daily Beast, ha addirittura affittato un camion-frigo di 15 metri per ospitare le salme in attesa di trovare una soluzione. "Siamo in crisi", ha detto Magda Maldonado che gestisce la Continental Funeral Homes, aggiungendo che "le pompe funebri non hanno più spazio per ricevere i cadaveri. Tutti lavorano sette giorni alla settimana più gli straordinari. Siamo esausti. Abbiamo una vittima Covid ogni 10 minuti in questa contea".
Negli States possibili altre 115mila vittime solo a gennaio
"Il legno sta scarseggiando, soprattutto il pino, che è il più economico", ha spiegato anche Auriel Suarez, proprietario della Universal Caskets Manufacturing Corporation, nell’est di Los Angeles. "In 52 anni di attività, non ho mai visto niente di simile", ha sottolineato. La California, dunque, è diventata il nuovo epicentro della pandemia, al punto tale che anche l'industria del cinema si è dovuta fermare per l'ennesima volta, con uno stop imposto ad Hollywood almeno fino alla metà di gennaio. Ma tutti gli States sono in apprensione: altre 115.000 persone potrebbero morire di Covid nel prossimo mese, secondo alcune proiezioni, dopo che 77.500 sono decedute solo a dicembre, il mese col bilancio più letale dall'inizio della pandemia.