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Covid 19

Trenta milioni di vaccinazioni entro Natale: il piano della Germania per salvare le feste

Travolta dalla quarta ondata ora la Germania si avvicina al milione di vaccinazioni al giorno. Ieri le dosi somministrate sono state 987mila. Entro Natale si punta a 30 milioni.
A cura di Davide Falcioni
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Non accennano a diminuire i casi di Covid-19 in Germania, uno dei paesi europei travolti dalla quarta ondata e non a caso anche uno di quelli con i tassi di vaccinazione più bassi. Nell'ultimo bollettino comunicato ieri dal Robert Koch-Institut sono stati registrati altri 446 morti, il numero più alto di vittime da febbraio scorso. Dall'inizio dell'emergenza sanitaria i decessi sono saliti a quota 101.790. In questo quadro, con la pandemia che continua a dilagare e un inverno ancora lungo da attraversare, la portavoce del governo tedesco, Ulrike Demmer, ieri è tornata a parlare di "situazione drammatica", spiegando che la Germania è arrivata "al punto che bisogna pensare a nuove strade per fronteggiarla". Presto il governo comunicherà le nuove misure, ma già martedì Olaf Scholz ha annunciato un processo legislativo per introdurre l’obbligo di vaccino generalizzato. Una decisione che spetterà al Bundestag, è stato chiarito dal cancelliere in pectore, alla luce della bassa quota di vaccinati nella Repubblica federale pari al 68,6%.

Nel frattempo – dopo l'aumento vertiginoso di contagi e decessi e con la minaccia di una nuova variante – la Germania si avvicina al milione di vaccinazioni al giorno. Ieri le dosi somministrate sono state 987mila: in quattro casi su cinque si trattava di seconde o terze dosi, mentre le restanti erano prime dosi, secondo il dashboard del Robert Koch Institute. Il record del 9 giugno – 1,4 milioni di dosi – è ancora molto lontano ma il trend è in crescita e non è detto che non venga raggiunto. L'obiettivo del governo federale è quello di somministrare 30 milioni di vaccini entro Natale e affinché ciò avvenga è necessario premere sull'acceleratore: il Ministero della Salute ha chiesto sia a Pfizer che a Moderna di anticipare di alcune settimane le consegne di milioni di dosi che sarebbero state previste per il primo trimestre del 2022.

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