Tregua tra Hamas e Israele, Croce Rossa: “A Gaza situazione disperata, portiamo più aiuti possibile”
"La notizia che la tregua sia iniziata è certamente positiva, ma bisogna vedere cosa succederà nelle prossime ore. Adesso è prematura avere una idea chiara di come andranno le cose. L'unica cosa che sappiamo è ciò a cui siamo preparati: e cioè favorire l'ingresso dall'Egitto degli aiuti umanitari perché la situazione nella Striscia di Gaza è disperata".
Così Tommaso Della Longa, portavoce della Federazione internazionale di Croce Rossa, ha commentato a Fanpage.it l'inizio del cessate il fuoco concordato da Hamas e Israele dalla durata di almeno quattro giorni. Nel pomeriggio di oggi è attesa la liberazione di 13 ostaggi israeliani, per lo più donne e bambini e in seguito torneranno in libertà anche una trentina di donne e di minorenni palestinesi detenuti in Israele, secondo quanto previsto dall'accordo raggiunto con la mediazione del Qatar.
Della Longa ha spiegato che "questa negoziazione è stata fatta tra gli Stati. La cosa che noi facevamo e che continueremo a fare è focalizzarci sull'ingresso degli aiuti umanitari dall'Egitto e il loro trasferimento all'interno della Striscia di Gaza. Adesso forse è anche prematuro avere una chiara idea di come andranno le cose. Di certo dovremmo aumentare l'ingresso degli aiuti dalla parte egiziana in maniera importante grazie ai colleghi della Mezzaluna rossa palestinese".
Grazie a questo periodo di pausa dal conflitto, "speriamo si possano raggiungere luoghi di Gaza tagliati fuori dall'accesso agli aiuti umanitari a causa dei bombardamenti, come nel caso della parte Nord, dove è stato impossibile entrare nelle ultime settimane. Speriamo anche che si crei uno spazio sicuro dove noi possiamo operare ma dove anche i civili si sentano in sicurezza per andare in ospedale o nei centri di distribuzione. Questa è la speranza di questi giorni", ha specificato Della Longa.
Nella Striscia al momento manca tutto, non solo cibo e acqua potabile ma anche e soprattutto il carburante, necessario per il funzionamento anche degli ospedali. "Non essendo parte delle negoziazioni dobbiamo vedere sul terreno cosa succede. Sembrava che il carburante potesse entrare dall'Egitto ma non abbiamo conferma di ciò. È una priorità per tutti, ormai c'è una situazione disperata. Siamo arrivati al paradosso per cui siamo felici di poter raccontare l'evacuazione sicura di pazienti e medici dagli ospedali ma dall'altra parte ciò significa che gli ospedali chiudono e non c'è proprio nulla da festeggiare. Perché restano a rischio vita migliaia di persone", ha concluso il portavoce della Federazione internazionale di Croce Rossa.
Il quale ha infine specificato che per quanto riguarda gli ostaggi, questi verranno consegnati a partire dalle 16 di oggi, venerdì 24 novembre, ora locale, al Comitato internazionale della Croce Rossa, che "è una organizzazione diversa, non ce ne stiamo occupando noi", e poi saranno portati fuori dall'enclave, in Egitto, attraverso il valico di Rafah.