Tregua interrotta tra Israele e Hamas, a Gaza spazzato via l’intero isolato di Shujaiya: più di 300 morti
Sono saltate le trattative per la tregua tra Israele e Hamas, con accuse da parte di Tel Aviv nei confronti di Gaza. Secondo il governo israeliano, infatti, la tregua sarebbe stata violata proprio da Hamas che si sarebbe rifiutata di rilasciare 17 ostaggi (almeno 15 donne e due bambini). Dall'altra parte, Hamas sostiene di avere attualmente in ostaggio solo uomini adulti.
Nella giornata di oggi, Israele ha portato avanti una serie di raid su Gaza che hanno causato centinaia di morti tra i palestinesi. Più di 100 persone infatti sono morte in un raid israeliano che ha preso di mira una struttura che ospitava famiglie e sfollati nel campo di Jabalia. Le notizie arrivano dalla testata Al Jazeera.
Nella stessa giornata, con un raid i militari israeliani hanno spazzato via un intero isolato a Shujaiya, a est di Gaza in uno dei massacri più cruenti mai verificati sulla Striscia. Vi sarebbero infatti tra i 300 e i 1.000 morti, e secondo le autorità palestinesi, il numero di vittime è destinato ad aumentare nelle prossime ore.
L'inasprirsi dei raid israeliani su Gaza potrebbe costare la vita a migliaia di persone, soprattutto tra i bambini. Prima della tregua durata quattro giorni tra Hamas e Tel Aviv, sono stati uccisi più di 5.300 bambini palestinesi. In 48 giorni di bombardamenti incessanti sono stati quasi 6mila i bimbi uccisi, un dato che non include molti bambini ancora dispersi e presumibilmente sepolti sotto le macerie.
A dirlo è l'Unicef, che aggiunge: "I bambini hanno bisogno di un cessate il fuoco umanitario duraturo. Tutti i bambini dello Stato di Palestina e di Israele meritano la pace. Se la violenza dovesse tornare su questa intensità, possiamo presumere che altre centinaia di bambini saranno uccisi e feriti ogni giorno. La Striscia di Gaza è di nuovo, da ieri, il luogo più pericoloso al mondo per essere un bambino".
Nel frattempo, il presidente francese Emmanuel Macron è atterrato a Doha per condurre ulteriori trattative per il rilascio degli ostaggi e una nuova tregua umanitaria. Durante il cessate il fuoco durato 4 giorni, Macron aveva alzato i toni avvertendo che "la distruzione di Hamas rischia di provocare una guerra di 10 anni".
L'attacco contro l'obiettivo ribadito da Israele, poco chiaro secondo Macron, è stato senza precedenti, e il presidente francese ha anche fatto appello a "raddoppiare gli sforzi per arrivare al cessate il fuoco duraturo". L'arrivo in Qatar del capo dello Stato francese ha però seguito di poco la decisione di Israele di interrompere il negoziato, facendo tornare in patria i negoziatori del Mossad che erano arrivati a Doha stamattina
"La risposta giusta contro un gruppo terroristico – ha detto oggi Macron, che inizialmente aveva appoggiato la decisione di Israele di colpire pesantemente con l'obiettivo di distruggere Hamas – non è di sopprimere l'intero territorio o bombardare tutte le strutture civili". La sicurezza duratura di Israele, ha aggiunto, non è garantita se si raggiunge "al prezzo delle vite palestinesi e dunque del risentimento di tutte le opinioni pubbliche della regione"