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Conflitto Israele-Palestina e in Medio Oriente

Tregua a Gaza, il governo israeliano approva l’accordo per il cessate il fuoco: entrerà in vigore domenica

Il governo israeliano ha approvato l’accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Il via libera del governo è arrivato intorno alla mezzanotte di oggi, sabato 18 gennaio, dopo quasi sei ore di discussione e dopo che anche il gabinetto di sicurezza ha dato il suo ok all’accordo. Il cessate il fuoco a Gaza inizierà domenica alle 8.30 ora locale.
A cura di Eleonora Panseri
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È arrivata nella notte l'approvazione del governo israeliano all'accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. A confermare la notizia è stato l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu poco dopo la mezzanotte di oggi, sabato 18 gennaio, dopo quasi sei ore di discussione.

Il via libera del governo è arrivato dopo che anche il gabinetto di sicurezza ha dato il suo ok all'accordo. Il cessate il fuoco a Gaza inizierà domenica alle 8.30 ora locale (le 7:30 in Italia, ndr), ha annunciato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari, come riporta Al Jazeera. "Consigliamo ai nostri fratelli di rimanere cauti, di esercitare la massima attenzione e di attendere istruzioni da fonti ufficiali", ha scritto al-Ansari in un post su X in arabo.

Anche l'esercito israeliano (Idf) ha confermato che il cessate il fuoco a Gaza entrerà in vigore domani alle 08.30. "L'Idf si sta preparando ad attuare l'accordo per la restituzione degli ostaggi approvato dai vertici politici nella notte di sabato – si legge in un comunicato pubblicato su Telegram -. L'accordo entrerà in vigore domenica 19 gennaio alle 08.30 e, come parte di esso, le truppe dell'Idf attueranno le procedure operative sul campo in conformità con gli accordi stabiliti".

Nella prima fase dell'accordo liberi 33 ostaggi israeliani e 737 prigionieri palestinesi

Trentatré ostaggi detenuti da Hamas a Gaza saranno rilasciati nella prima fase di un accordo di cessate il fuoco per il territorio palestinese concordato con Israele. In cambio dei primi ostaggi israeliani nelle mani di Hamas, Israele rilascerà 737 prigionieri palestinesi, ha annunciato il Ministero della Giustizia israeliano.

Tra i prigionieri che saranno rilasciati c'è anche Zakaria Zubeidi, responsabile di diversi attacchi contro civili israeliani ed ex leader delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, braccio armato del partito Fatah, evaso da una prigione israeliana nel 2021.

Le proteste in Israele per uccisione degli ostaggi
Le proteste in Israele per uccisione degli ostaggi

Anche Khalida Jarar, una parlamentare palestinese di sinistra che Israele ha arrestato e imprigionato in diverse occasioni, sarà liberata. Jarar è membro di spicco del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, gruppo ritenuto "organizzazione terroristica" da Israele, dagli Stati Uniti e dall'Unione Europea. Arrestata a fine dicembre in Cisgiordania, è stata trattenuta da allora senza accusa.

Nella lista del ministero israeliano ci sono uomini, donne e bambini che, secondo quanto affermato, non saranno rilasciati prima di domenica alle 16.00 (ora locale). Due fonti vicine ad Hamas hanno detto che il primo gruppo di ostaggi a essere rilasciato è composto da tre soldatesse israeliane. Tuttavia, poiché il movimento islamista palestinese considera soldato qualsiasi israeliano in età militare che abbia completato il servizio obbligatorio, il riferimento potrebbe applicarsi anche ai civili rapiti durante l'attacco che ha innescato la guerra.

I primi tre nomi su una lista ottenuta dall'Afp dei 33 ostaggi destinati a essere rilasciati nella prima fase sono donne sotto i 30 anni che non erano in servizio militare il giorno dell'attacco di Hamas. La portavoce del ministero della Giustizia Noga Katz ha affermato che il numero finale di prigionieri da rilasciare nel primo scambio dipenderà dal numero di ostaggi vivi rilasciati da Hamas.

Cosa succederà nella seconda e terza fase

A Gaza durante i 42 giorni iniziali, le forze israeliane si ritireranno dalle aree densamente popolate di Gaza per "consentire lo scambio di prigionieri, così come lo scambio di resti e il ritorno degli sfollati (palestinesi)", ha dichiarato il primo ministro del Qatar. Il funzionario militare israeliano ha dichiarato che l'esercito ha elaborato "un piano difensivo rivisto" che prevede "il rafforzamento delle misure difensive lungo il confine con la Striscia di Gaza". Allo stesso tempo, le forze israeliane "si ritireranno da luoghi e percorsi specifici all'interno della Striscia di Gaza", ha detto l'ufficiale.

"Ai residenti non sarà permesso di tornare nelle aree in cui sono presenti le truppe (israeliane) o vicino al confine tra Israele e Gaza". I negoziati per una seconda fase inizieranno il "16esimo giorno" dopo l'attuazione della prima fase, ha dichiarato un altro funzionario israeliano all'inizio della settimana. I media israeliani hanno riferito che, secondo l'accordo proposto, Israele avrebbe mantenuto una zona cuscinetto all'interno di Gaza durante la prima fase.

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Le forze israeliane non si ritireranno completamente da Gaza finché "tutti gli ostaggi non saranno restituiti", ha detto il secondo funzionario israeliano. La fonte vicina ad Hamas ha detto che le forze israeliane permetteranno ai palestinesi sfollati di tornare attraverso un checkpoint elettronico dotato di telecamere. "Nessuna forza israeliana sarà presente e ai militanti palestinesi sarà impedito di passare attraverso il checkpoint durante il ritorno degli sfollati", ha affermato.

I mediatori Qatar, Stati Uniti ed Egitto monitoreranno l'accordo di cessate il fuoco attraverso un organismo con sede al Cairo, esortando alla calma a Gaza prima che l'accordo entri in vigore. Secondo gli accordi delineati dal Qatar, i dettagli delle fasi due e tre saranno "finalizzati" durante l'attuazione della fase uno. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato che la seconda fase porrà "fine alla guerra in modo permanente". Ha detto che comprenderà uno scambio per il rilascio degli ostaggi ancora vivi, compresi i soldati maschi. Poi tutte le forze israeliane rimanenti si ritireranno da Gaza.

Il presidente dell'Anp dopo l'annuncio: "Pronti a governare a Gaza"

Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (ANP) Mahmoud Abbas dopo l'annuncio dell'accordo sul cessate il fuoco ha detto che il partito è pronto ad assumersi "la piena responsabilità" della Striscia di Gaza alla fine della guerra. "Il governo palestinese, sotto le direttive del presidente Abbas, ha completato tutti i preparativi per assumere la piena responsabilità a Gaza", si legge in una dichiarazione ufficiale della presidenza, che è pronta a mettersi al lavoro per il ritorno degli sfollati, fornire servizi di base come acqua ed elettricità e controllare i valichi.

Il 73% degli israeliani sostiene l'accordo, 19% contrario

Il 73% degli israeliani sostiene l'accordo, mentre solo il 19% si è detto contrario, secondo quanto riportato da un sondaggio pubblicato dal quotidiano Maariv. L'intesa godrebbe di grande supporto tra gli elettori dei partiti di opposizione (91%), molto meno tra quelli della coalizione (52%) che per il 37% vi si oppongono.

Un altro sondaggio, diffuso dall'emittente pubblica Kan, ha mostrato che il 55% degli israeliani sostiene la prosecuzione dell'accordo nella seconda fase, anche se ciò significa porre fine alla guerra a Gaza, il 27% ritiene che il conflitto dovrebbe riprendere dopo la prima fase, sacrificando gli ostaggi rimanenti, mentre il 18% non sa.

Alla domanda su quale parte fosse responsabile del fatto che ci sono voluti quasi 470 giorni per raggiungere l'accordo, il 36% ha indicato Hamas, il 25% Israele e il 22% ha detto entrambe le parti in egual modo.

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