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Florida, tredicenne uccide il fratello di due anni, ora rischia l’ergastolo

Il ragazzo è accusato di aver ucciso il fratellino di due anni. Christian Fernandez rischia il massimo della pena, nonostante la giovane età.
A cura di Daniela Caruso
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Christian Fernandez

Ha ucciso il fratellino di soli due anni. Non parliamo di un adulto, ma di un ragazzino di 13 anni che ora rischia l'ergastolo. I liberal-americani si stanno mobilitando per garantire al minore un processo equo per il fratricida. Sul minorenne, infatti, pende un'accusa molto grave: aver ucciso il fratellino più piccolo con un pugno alla testa. Christian Fernandez, questo il nome dell'imputato, ha ammazzato il fratello circa un anno fa: la polizia lo arrestò a Jacksonville, in Florida. Il ragazzo allora aveva, appunto, 12 anni. Gli inquirenti lo considerano un "grave pericolo per la società", e che, pertanto, va giustiziato come se fosse un adulto. Per i giudici, quindi, il ragazzo potrebbe reiterare il reato anche ai danni di altri soggetti. Se il Fernandez fosse condannato al carcere a vita, rappresenterebbe il primo esempio di giovane cittadino americano condannato al massimo della pena.

Per i progressisti, il tredicenne è vittima della sua infanzia travagliata, ma per gran parte dell'opinione pubblica americana è un criminale da tenere sotto controllo. La società americana, dunque, è scissa tra la volontà di dare una nuova chance al ragazzo e il desiderio di punirlo per il delitto commesso. Chi scende in difesa del 13enne, chiede che il ragazzo venga sottoposto al giudizio di un tribunale dei minori. Gli avvocati di Fernandez, pertanto, hanno sottoscritto una petizione, alla quale hanno aderito già 180 mila persone. Il supporto è arrivato anche da Facebook: sul social network, infatti, è stata aperta una pagina, denominata ‘Support Christian Fernandez'.

Il processo a Fernandez inizierà a fine anno, ma il caso già ha catturato tutta l'attenzione dei principali media del paese. Il ragazzo raccontò, dopo la morte del piccolo David Gallarriago, che stava accudendolo, quando uno scaffale cadde sulla testa del piccolo, fracassandogli il cranio. Sul corpo del bambino, però, furono effettuati gli esami autoptici, che rivelarono tutt'altra verità: dall'autopsia, infatti, emerse che il David era deceduto a causa di un forte colpo ricevuto alla testa. Il bimbo si sarebbe potuto salvare, se la madre l'avesse condotto in tempo in ospedale. La giovane mamma che ha solo 26 anni, è accusata di omicidio colposo. L'avvocato della ragazzino non intende patteggiare, in quanto ha l'intenzione di far sottoporre il suo assistito all'esame di tribunale minorile: in questo caso, Fernandez rischierebbe massimo 3 anni di detenzione.

Ad aizzare la difesa e le masse, l'apparizione del 13enne in tuta arancione e con mani e piedi legati, proprio come se fosse un criminale adulto. Il ragazzo ha avuto un'infanzia difficile, fatta di abusi e sofferenze: il patrigno si suicidò, per non essere arrestato, in quanto per lungo tempo lo aveva sottoposto a continue violenze. Per i pm, però, le cose non stanno proprio così: pare che non era la prima volta che il ragazzo usasse violenza conto il fratellino, al quale precedentemente aveva già rotto una gamba. La soluzione migliore per il ragazzo sarebbe una ‘pena ibrida', ossia lasciare che il minore resti in carcere fino ai 21 anni, per poi trasferlo in un centro di recupero.

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