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Tredicenne muore annegato nel fiume: “È scivolato”, ma era stato volontariamente spinto per scherzo

Il ragazzo britannico di 13 anni è morto dopo essere stato deliberatamente spinto in un fiume in uno “scherzo pericoloso”, lo ha stabilito una inchiesta sul decesso del giovane, smentendo la ricostruzione del ragazzo che lo aveva spinto per gioco.
A cura di Antonio Palma
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“È scivolato”, così gli amici di un ragazzino britannico di 13 anni avevano raccontato la terribile tragedia che aveva portato alla morte del minore per annegamento nel fiume davanti ai loro occhi. Una inchiesta delle autorità gallesi, però, ha stabilito che in realtà quella ricostruzione era falsa perché il ragazzino è stato deliberatamente spinto nel fiume da uno degli amici per uno scherzo. Quel gioco però si è trasformato in dramma, portando alla tragica morte dell’adolescente.

I fatti risalgono al luglio di cinque anni fa quando il gruppo di amichetti, tutti coetanei, stava giocando sulle sponde del fiume Cynon vicino a Fernhill, un Villaggio gallese del Distretto di contea di Rhondda Cynon Taf, a nord di Cardiff. Il tredicenne cadde in acqua improvvisamente senza riuscire più a riemergere perché non sapeva nuotare. Per lui inutili furono inutili i soccorsi sanitari allertati dagli stessi amichetti, oggi tutti maggiorenni.

I servizi di emergenza lo recuperarono dall'acqua quasi due ore dopo. I ragazzini dissero che era scivolato ed era finito in acqua dopo che uno di loro aveva toccato dopo essere scivolato a sua volta. Una inchiesta ora ha smentito quella ricostruzione, stabilendo che si era trattato di un gesto volontario anche se messo in atto per scherzo. Secondo gli inquirenti, il racconto dell’ormai 19enne amichetto era falso.

Il tredicenne fu vittima di uno "scherzo pericoloso" che ha portato al suo decesso. All’epoca gli amichetti dell’adolescente non sapevano che non sapesse nuotare e per questo pensarono a un innocente scherzo gettandolo di proposito nel fiume.

Secondo quanto ricostruito anche dal coroner, il 13enne è caduto da una altezza di circa due metri e mezzo mentre era sull’argine del fiume, precipitando in un'acqua profonda 2,5 metri. Fatale per lui uno shock da acqua fredda, che avrebbe portato all'ingestione involontaria di acqua.

L’inchiesta ha stabilito "non ci sono prove che la morte de 13enne sia stata causata da un'azione di matrice razzista" e che non ci sono "prove di ostilità" tra nessuno dei bambini, che erano tutti amici. Gli stessi ragazzini si sono lanciati nel fiume dopo aver capito che il 13enne era in difficoltà, incluso il ragazzo che lo aveva ha spinto.

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