Travolge e uccide il figlio di 3 anni: “Un incubo ad occhi aperti”
Il 3 agosto 2021 Ianto Jenkins, tre anni, sta giocando con la sua bicicletta nel cortile della fattoria di famiglia, situata nei dintorni di Efailwen, nella regione gallese del Carmarthenshire (Uk). Con lui, la sorella maggiore Seren e il cugino. In un primo momento, il bambino dice al padre di volerlo accompagnare a consegnare il terriccio ai clienti. Ma poi cambia idea. Non poteva sapere che quella decisione avrebbe innescato il suo triste destino.
Il padre del bimbo, il 32enne Guto Jenkins, si mette dunque alla guida del suo pick-up, un Volkswagen Amarok 4 X 4 color argento, con un rimorchio di due metri e mezzo al seguito. Inspiegabilmente, mentre esegue una manovra per uscire dalla fattoria, Guto non vede il figlio negli specchietti retrovisori. E lo investe. L'uomo usciva da un periodo di quarantena per essere risultato positivo al Covid-19. Non vedeva il figlio Ianto da 10 giorni. Non poteva immaginare che quella sarebbe stata l'ultima.
Menir Jenkins, 61 anni, al momento della tragedia stava lavorando con il suo pc portatile all'interno della fattoria. All'improvviso la nipote Seren è entrata nella stanza gridando "Nonna Ianto è morto". La donna in un primo momento non le crede: pensa che quelle parole siano soltanto un'esagerazione tipica dei bambini in stato di concitazione. Immagina che il fratello si sia al massimo procurato un taglio sul ginocchio. Ma poi Menir esce nel cortile con la nipote e ritrova Ianto disteso a terra, con la bicicletta ancora tra le gambe e una gravissima ferita alla testa. Morto.
Il padre del piccolo non si era minimamente accorto di aver colpito il figlio col rimorchio. L'uomo era dunque uscito dalla fattoria senza sospettare nulla. "Quando sono arrivato in cima alla pista, ho ricevuto una chiamata da mia madre che continuava a dire che Ianto era morto. È stata la peggiore chiamata della mia vita", ha detto Guto Jenkins alla giuria del municipio di Llanelli, a seguito delle indagini condotte dal procuratore Paul Bennett, ufficiale giudiziario delle contee del Carmarthenshire e del Pembrokeshire. "Non l'ho visto negli specchietti, nonostante li abbia controllati tutti – ha spiegato ancora il padre del piccolo – non ho idea di come Ianto sia stato colpito".
Lo stesso genitore ha informato la corte di aver visto i figli giocare in un'area recintata costruita ad hoc per loro, nel cortile della fattoria, prima di mettersi in viaggio. "L'unica cosa a cui riesco a pensare ora, è che Ianto doveva essere in un punto cieco oppure si era spostato nelle vicinanze del rimorchio proprio mentre stavo guardando in un altro specchietto per assicurarmi che l'area fosse sgombra", ha detto sempre alla corte l'uomo, distrutto.
Sempre Guto Jenkins ha infine affermato: "Non passa giorno in cui non penso a Ianto e a quello che è successo. Le circostanze della sua morte sono come un incubo a occhi aperti, con cui vivrò per il resto della mia vita. Il dolore e il senso di colpa rimarranno con me per sempre".
Nell'ambito dell'inchiesta, l'ispettore esecutivo per la salute e la sicurezza, Rhys Hughes, ha accertato che Ianto è stato colpito dal rimorchio e non direttamente dall'auto. I giudici della corte di Llanelli hanno confermato quindi la versione dei fatti del padre Gut e la natura accidentale della tragedia. "Sarebbe negligente da parte mia non esprimere le mie più sincere condoglianze alla famiglia Jenkins", ha detto in merito alla vicenda il procuratore Bennet.
Ianto Jenkins avrebbe compiuto quattro anni il 18 settembre successivo. A distanza di otto settimane dall'incidente, il 18 settembre 2021 la 27enne Chloe Pinton, madre di Ianto ed ex moglie di Jenkins, si è recata sulla tomba del figlio scomparso con la sorella Seren. Insieme, madre e figlia hanno mangiato una torta e cantato una canzoncina di buon compleanno al piccolo.