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Trans costretta ad andare in un carcere maschile, fa causa al Ministero: “Mi hanno umiliato”

Il caso della trangender inglese Tara Hudson aveva creato molto scalpore in tutto il Paese della Regina nel 2015. La 28enne era stata costretta a trascorre una settimana in un carcere maschile (“Costretta a fare spogliarelli e mostrare il sedere”) prima di essere trasferita. Ed ora la sua decisione.
A cura di B. C.
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Rinchiusa in un carcere maschile, aveva chiesto di poter scontare la pena nel reparto femminile di un istituto di detenzione o, meglio ancora, ai domiciliari, ma il suo ricorso era stato respinto. Ha dovuto trascorso sette giorni nel reparto maschile del Bristol HMP, prima di essere trasferita in una prigione femminile, l’HMP Eastwood Park, dopo che 150.000 persone aveva firmato una petizione per fare in modo che ottenesse quanto richiesto. Il caso controverso e combattuto di Tara Hudson ora ha un nuovo capitolo. La 28enne transgender inglese ha fatto causo al Ministero della Giustizia di Sua Maestà. La Hudson aveva riconosciuto la propria responsabilità in un episodio di aggressione e lesioni avvenuto il 26 dicembre del 2014. Era stata condannata a 12 settimane, di cui sei settimane di custodia, per poi chiedere di poter scontare la condanna in un penitenziario meno a rischio, o comunque, più consono, alla sua situazione. La 28enne aveva infatti raccontato di essere stata “costretta a fare spogliarelli per altri detenuti” nei giorni passati al penitenziario di Bristol.

Ed ora ha deciso di fare al Ministero della Giustizia, affermando che il suo status di donna è stato ignorato quando è stata mandata in prigione. "Sono rimasto inorridita quando ho letto ciò che scriveva di me. Dichiarare che sono un maschio, è un insulto completo, umiliante e sbagliato perché ho vissuto da femmina tutta la mia vita adulta” afferma la Hudson. "Quando sono stato messa in prigione, sono stato oggetto di transfobia e mi sembra di essere di nuovo oggetto di transfobia dal Ministero della Giustizia: ciò è orribile perché si tratta del mio governo”. Tara ha subito un intervento chirurgico al seno e ha assunto farmaci ormonali, ma non ha un certificato di riconoscimento di genere, il che significa che non è stata considerata donna dal governo britannico.

La 28enne ha ricordato il momento in cui fece ingresso nel carcere maschile. "Quando mi hanno vista i detenuti son diventai come animali" ha raccontato la 26enne ora scarcerata, aggiungendo: "Erano come animali in uno zoo, gridavano e sbattevano sulle porte". "La maggior parte di loro erano davvero eccitati perché non vedevano una donna da un lungo periodo di tempo. Hanno urlato tutta la notte contro la mia cella e mi chiedevano con insistenza di vedere le mie tette e il mio fondoschiena" ha raccontato ancora la 26enne, aggiungendo: "Ho dovuto mostrarmi attraverso la porta della mia cella perché pensavo che se non lo avessi fatto avrebbero continuato ad importunarmi o avrebbero potuto fare qualcosa di peggio. È stato molto spaventoso".

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