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Traffico di migranti, il business dei taxi clandestini per Budapest

Con le telecamere di Fanpage abbiamo seguito i migranti in marcia dalla frontiera tra Serbia e Ungheria, scoprendo i luoghi dove agiscono i trafficanti di profughi.
A cura di Peppe Pace
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Röszke, Ungheria. Con le telecamere di Fanpage abbiamo seguito la marcia dei migranti in Ungheria, dalla frontiera con la Serbia verso Vienna, passando per il campo profughi di Röszke e la stazione di Keleti a Budapest. A poche centinaia di metri dal confine con la Serbia, dove il muro di frontiera si interrompe consentendo il passaggio di migliaia di migranti al giorno, sorge una stazione di servizio usata dai camionisti in viaggio sulla M5, autostrada che collega Budapest alla parte merdidionale del paese. Di notte, sotto gli occhi della polizia, la stazione di servizio si trasforma in un enorme parcheggio di taxi clandestini, dove i trafficanti di profughi radunano i loro suv e le loro station wagon per trasportare illegalmente i migranti da Röszke a Budapest.

La stazione di servizio si trova esattamente a metà strada tra il campo di prima accoglienza, presidiato dalle organizzazioni umanitarie, e il campo profughi di Röszke, dove i migranti vengono poi trasportati in autobus per essere identificati e schedati. Una posizione strategica per intercettare quei migranti che, una volta superata la frontiera, vogliono raggiungere Vienna senza essere identificati in Ungheria.

Capiamo di essere arrivati nei pressi della stazione di servizio quando, seguendo un gruppo di circa duecento profughi siriani e iracheni in marcia di notte verso l'autostrada, veniamo presi d'assalto da decine di trafficanti intenti ad intercettare i migranti al grido di: "Taxi for Budapest? 200 euro per person".

Con la nostra auto entriamo nell'area di servizio per capirne di più. Impossibile fare benzina o usufruire degli altri servizi normalmente offerti dalla stazione: in pochi minuti veniamo circondati da una ventina di uomini che ci intimano di andare via, minacciando di rubarci auto e attrezzatura. Se togliamo il costo del carburante necessario per la tratta Röszke – Budapest, che difficilmente supera i 12.000 fiornini, pari a circa 38 euro, il guadagno netto di un solo taxi, che effettua almeno tre viaggi in una notte trasportando quattro persone alla volta, si aggira intorno ai 2172 euro. Guadagno che aumenta se, durante il tragitto, il conducente del taxi clandestino, allarmato dalla presenza di un blocco di polizia, costringe i propri clienti ad abbandonare l'auto, senza restituirgli i soldi.

Questo è quello che è successo ad Iman, una profuga siriana in fuga da Deir el-Zor con la sua famiglia. L'abbiamo incontrata alla stazione di Keleti, a Budapest, dove ci ha raccontato la sua storia: "Dopo aver pagato 600 euro per entrare in auto insieme ai miei due figli, la donna alla guida del nostro taxi ha guidato solamente per 5 minuti, poi improvvisamente si è fermata e ha gridato ‘Police! Get out!'. Siamo stati abbandonati in autostrada e siamo rimasti nascosti nel bosco fino a che, in lacrime, sono tornata in autostrada per cercare nuovamente qualcuno che potesse portarci a Budapest. Mi hanno risposto ‘Ok, ma devi pagare'".

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