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Tortura e mutila animali per diventare una influencer su YouTube, arrestata 28enne: “Inquietante”

Una aspirante influencer americana di 26 anni, Anigar Monsee, è stata arrestata per aver maltrattato e torturato animali vivi nei suoi video su YouTube per avere più like. L’intervento della polizia dopo la denuncia della PETA.
A cura di Ida Artiaco
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Ha torturato e mutilato animali per avere like ai suoi video su YouTube. Per questo una donna di 28 anni della Pennsylvania, Stati Uniti, è stata arrestata nei giorni scorsi e la sua storia ha fatto il giro del mondo.

Anigar Monsee è stata arrestata il 19 gennaio con l'accusa di quattro reati di crudeltà aggravata verso gli animali dopo che il dipartimento di polizia di Upper Darby è stato informato del canale YouTube della giovane dall'organizzazione per i diritti degli animali PETA, come riportano People e Nbc.

L'aspirante influencer è accusata di aver torturato e ucciso animali vivi tra cui conigli, polli, rane e piccioni nei video che ha pubblicato online lo scorso anno, ha precisato la polizia. In una delle clip pubblicate in estate, la 26enne ha torturato un piccione e gli ha tagliato la testa. In un altro filmato, dello scorso 17 gennaio, intitolato Cooking Lucky la ragazza tortura un pollo per 10 minuti. Dopo aver ricevuto una segnalazione sui video pubblicati sull'account, la PETA ha contattato la polizia di Upper Darby.

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Una volta in custodia, Monsee, secondo gli inquirenti, avrebbe ammesso di aver maltrattato gli animali. Il capo della polizia Tim Bernhardt ha descritto la vicenda come "inquietante. E Ancora più inquietante è il fatto che ci sono persone là fuori che sono affascinate da questo e che c’è una piattaforma che lo consente".

Secondo le linee guida della community di YouTube, i contenuti riguardanti abusi sugli animali non sono consentiti.  In una dichiarazione alla NBC 10, un portavoce della piattaforma di condivisione video ha dichiarato: "I contenuti violenti o offensivi nei confronti degli animali non sono consentiti, pertanto abbiamo chiuso il canale in questione".

"La cosa migliore che possiamo fare è assicurarci che questo tipo di comportamento non continui. Gli agenti di polizia fatto un ottimo lavoro e hanno compreso appieno quanto sia dannoso questo contenuto, non solo per gli animali che soffrono agonie e torture indescrivibili, ma anche per le menti delle persone che guardano", ha detto Kristen Rickman, portavoce della PETA. Monsee è attesa in tribunale per l'udienza preliminare il 5 febbraio, riferiscono i media, citando documenti giudiziari.

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