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Torta all’arsenico uccide sorelle e nipote: trovato veleno anche nel corpo di un parente morto mesi prima

Anche il corpo di un parente di Tatiana Denize Silva dos Anjos, Maida Berenice Flores da Silva e Neuza Denize Silva dos Anjos, le tre donne morte in Brasile dopo aver mangiato un dolce natalizio imbevuto di arsenico, presentava tracce del veleno nell’organismo. L’uomo è deceduto mesi fa. Un’altra familiare, Deise Moura, è stata arrestata in relazione ai delitti.
A cura di Eleonora Panseri
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Maida Berenice Flores da Silva, 58 anni, Neuza Denize Silva dos Anjos, 65, Tatiana Denize Silva dos Anjos, 43, sono morte in Brasile lo scorso 23 dicembre dopo aver mangiato un dolce natalizio preparato con l'arsenico.

Deise Moura, 42 anni, parente delle tre donne è stata arrestata la scorsa settimana con l'accusa di triplice omicidio e triplice tentato omicidio. Adesso gli inquirenti brasiliani stanno cercando altre prove che possano rafforzare la tesi della sua colpevolezza.

Il corpo di Paolo Luiz, 68 anni, un altro parente delle tre vittime morto mesi prima del presunto triplice omicidio, è stato riesumato e analizzato. Il 68enne era deceduto per un'intossicazione alimentare. Gli investigatori hanno rivelato ora che nel corpo di Paolo Luiz sono state trovate tracce di arsenico, riporta il MailOnline.

Subito dopo il decesso dell'uomo, i parenti avevano sospettato che si potesse trattare di un azione criminale orchestrata da terzi, ma la moglie del 68enne, Zeli Dos Anjos, 61 anni, si era rifiutata di dare credito a queste affermazioni, sostenendo che la frutta doveva essersi contaminata in altro modo.

La torta-killer
La torta-killer

Oltre alle tre donne decedute, sorelle e nipote di Zeli Dos Anjos, anche la 61enne e il pronipote di 10 anni avevano consumato la torta avvelenata ed erano stati subito ricoverati. L'arsenico ritrovato nel corpo dell'uomo potrebbe aggravare ulteriormente la posizione della 42enne.

Come riportano i quotidiani esteri, si ritiene che il movente del delitto vada ricercato nella relazione tra Zeli Dos Anjos e Deise Moura. I familiari hanno raccontato infatti che le due donne avevano litigato anni fa. Secondo le dichiarazioni rilasciate alla polizia brasiliana, la nuora chiamava Zeli "naja" (il "Cobra").

L'indagata invece ha fatto sapere tramite i suoi avvocati di essere "scioccata" per essere stata sospettata degli avvelenamenti e continua a dichiararsi innocente.

I test sulla torta che ha portato alla morte le tre donne hanno rivelato che conteneva quantità elevatissime di arsenico. Il veleno è stato anche trovato nel sangue e nelle urine di quanti lo avevano mangiato.

I funzionari giudiziari brasiliani hanno confermato che da un'analisi iniziale del telefono di Moura sarebbero emerse "ricerche su Internet, tra cui Google Shopping, con la parola arsenico e altre simili". In Brasile l'uso del veleno può portare a una pena detentiva anche di 30 anni. Inoltre, questo può essere considerato come prova di premeditazione.

Il prossimo 13 gennaio Moura dovrà comparire in tribunale per l'udienza di custodia.

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