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“Tony Blair mandò allo sbaraglio l’esercito in Iraq, le sue bugie costarono molte vite”

Esce in Inghilterra una biografia dell’ex primo ministro: “Mentre faceva la parte del mediatore pacifista, aveva già deciso di andare in guerra”. Molti militari morirono perché scarsamente equipaggiati.
A cura di Giorgio Scura
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Tony Blair avrebbe rifiutato il permesso ai vertici militari di preparare adeguatamente la guerra in Iraq nel 2003 perché "doveva fingere di essere un onesto mediatore in cerca di una soluzione pacifica". Questo avrebbe causato la morte di molti soldati britannici che sono stati inviati in guerra senza un adeguato equipaggiamento. Queste ed altre scottanti rivelazioni su come Blair abbia trascinato la Gran Bretagna alla guerra in Iraq sono contenute nella biografia dal famoso giornalista investigativo Tom Bower.

Il libro – di cui anticipa alcuni passaggi il Mail – è basato su una serie di interviste esclusive con i capi militari, funzionari e ministri del Governo. Una teoria che accusa apertamente Blair di cospirazione perché avrebbe tenuto all'oscuro il suo capo di stato maggiore della Difesa, il Segretario di Gabinetto, il Ministro degli Esteri, il Segretario della Difesa e la maggior parte del Consiglio dei Ministri. Un vero e proprio inganno che avrebbe impedito ai vertici militari di pianificare l'intervento armato per rovesciare il regime di Saddam Hussein e che costò la vita a un numero imprecisato di soldati britannici (alla fine furono 179 i militari inglesi morti nella guerra) che iniziarono il conflitto senza l'attrezzatura adatta, compresi giubbotti anti proiettile e mezzi militari.

Nel libro sono riportati anche passaggi surreali. Come quando il Capo di Stato Maggiore della Difesa, l'ammiraglio Mike Boyce, avrebbe detto all'ex primo ministro inglese che la sua posizione era quella di un "pazzo" e lui avrebbe risposto: "Beh, è così". Oppure quando il Segretario della Difesa, Geoff Hoon, disse a Blair di aver bisogno di ordinare mitragliatrici, giubbotti antiproiettile e altre attrezzature il quale rispose: "No, ci sono dei negoziati in corso alle Nazioni Unite e non posso agire come un mediatore onesto se è chiaro che stiamo progettando di andare in guerra".

Il libro accusa apertamente Blair – oggi multimilionario – che, mentre pubblicamente sosteneva che l'Inghilterra non avrebbe invaso l'Iraq e che stava cercando una soluzione pacifica al conflitto, in realtà aveva già deciso per l'invasione via terra al fianco degli Stati Uniti, non solo attraverso raid aerei.

Rose Gentle, il cui figlio 19enne Gordon fu ucciso da una bomba, ha detto: "Questa è la prova di quello che diciamo da molto tempo: Blair ci ha mentito dall'inizio e questo è costato la vita a molti dei nostri figli".

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