Tombe di centinaia di bimbi negli ex collegi cattolici, in Canada chiese date alle fiamme
Dopo l’abbattimento delle statue delle Regine Elisabetta e Vittoria, in Canada la furia dei nativi si è accanita ora contro le chiese cattoliche, alcune delle quali date alle fiamme durante le manifestazioni di protesta organizzate dopo la terribile scoperta di centinaia di tombe senza nome di bimbi nativi americani attorno a diversi collegi gestiti dalla chiesa nei decenni scorsi. La protesta degli indigeni nel Paese nordamericano infatti divampa e sta diventando sempre più accesa con episodi molto pesanti ed evocativi come appunto l’abbattimento delle statue delle Regine Elisabetta e Vittoria, ritenute simbolo dell’antica storia coloniale del paese che ha portato poi i governi locali a varare politiche di assimilazione forzare dei bambini indigeni nella società canadese andate avanti per un secolo.
Diverse chiese cattoliche sono state recentemente vandalizzate e danneggiate da gruppi di manifestanti con spray e scritte relative alla recente scoperta di oltre mille tombe senza nome nei siti di tre ex colleghi gestiti dalla chiesa, mentre alcune più piccole e isolate addirittura sono state date alle fiamme, facendo scattare l’allarme per una possibile recrudescenza di fenomeni violenti. Dopo i diversi casi segnalati nel paese, è intervenuto lo stesso Premier canadese Justin Trudeau bollando come “inaccettabili” simili comportamenti anche nell’ambito da una protesta comprensibile e legittima.
“Incendiare le chiese non è la soluzione al trauma causato dalle scuole residenziali e dai collegi” ha dichiarato Trudeau. Pur sottolineando di comprendere la rabbia provata da molti nativi in tutto il paese da quando sono state scoperte centinaia di tombe senza nomein ex collegi, Trudeau ha spiegato che “dare fuoco alle chiese è sbagliato”. “C'è stato un aumento dell’intolleranza, del razzismo e dell’odio che stiamo vedendo in tutto il paese. È inaccettabile e sbagliato che atti di vandalismo e incendi dolosi vadano in scena in tutto il Paese, anche contro le chiese cattoliche" ha dichiarato il primo ministro ai giornalisti.
"Non posso fare a meno di pensare che bruciando le chiese si privino le persone che ne hanno bisogno di luoghi in cui possono riflettere e cercare sostegno", ha detto Trudeau, aggiungendo: “Non dovremmo scagliarci contro edifici che possono fornire conforto ad alcuni dei nostri concittadini. Ma dovremmo impegnarci ogni giorno, ognuno di noi, nel duro lavoro che dobbiamo fare per ricostruire un percorso in avanti che rifletta il terribile trauma intergenerazionale e le realtà odierne della sofferenza di cui siamo tutti collettivamente responsabili".