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L'implosione del sottomarino Titan

Titan, un malfunzionamento prima della tragedia: la rivelazione del direttore scientifico di Oceangate

Nell’udienza per far luce sul disastro del 18 giugno 2023, Steven Ross, ex direttore scientifico di OceanGate, ha detto che il sommergibile aveva avuto problemi al serbatoio prima dell’immersione.
A cura di Giovanni Turi
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Le riprese inedite del Titan mostrate in udienza lunedì 16 settembre
Le riprese inedite del Titan mostrate in udienza lunedì 16 settembre
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Un problema al serbatoio del sommergibile. Sei giorni prima dell’immersione del 18 giugno 2023 che è costata la vita a 5 persone con un’implosione mentre si stava dirigendo verso il relitto del Titanic, durante un test a 460 miglia dal posto il batiscafo Titan aveva avuto un malfunzionamento al momento della riemersione. Al punto da provocare lo schianto contro una paratia, un ribaltamento della prua posteriore verso l’alto e la conseguente caduta di tutti i passeggeri.

Ѐ la testimonianza del direttore scientifico di Oceangate, società statunitense proprietaria del Titan, Steven Ross, nell’udienza pubblica partita lunedì 16 settembre voluta dal Marine Board of Investigation della Guardia Costiera statunitense che sta indagando sull’incidente.

La testimonianza sul Titan

Lo scienziato aggiunge dettagli sui giorni precedenti al disastro e sulle possibili cause: in quell’episodio del malfunzionamento di pochi giorni precedenti, non c'è stato alcun ferito ma “un passeggero era rimasto appeso a testa in giù, altri due si erano incuneati nel coperchio di prua”. C’è voluta un’ora per risolvere la situazione.

“È stato sgradevole e ci è voluto molto tempo per correggere il problema”, riporta Ross che però non sa se l’equipaggio abbia svolto un’ispezione dello scafo dopo l’immersione. Tuttavia, l'uomo riporta che il Titan non era stato controllato dalla Guardia Costiera tra il 2021 e il 2023 e che era stato oggetto di altri due incidenti nel 2022: una volta un botto, l’altra i comandi di un propulsore installati all’inverso.

Al di là della pubblicazione delle riprese subacquee inedite sui resti dello scafo, in udienza (in chiusura venerdì 20 settembre) sono stati interrogati molti testimoni ed ex dipendenti della Oceangate per far luce sull’accaduto. La specialista delle missioni della società, Renata Rojas, ha sostenuto che l’azienda fosse trasparente nei preparativi all’immersione e che si componeva di persone competenti.

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“Sapevo che quello che stavo facendo era molto rischioso – dichiara -. Non mi sono mai sentita in pericolo durante l’operazione”. Versione che però stride con quelle di alcuni testimoni che l’hanno descritta più orientata al profitto rispetto alla scienza o alla sicurezza.

Sono inoltre emersi attriti pregressi. Come quello tra il co fondatore di Oceangate, Stockton Rush (morto nell'incidente di giugno 2023), e l’ex direttore operativo della società, David Lochridge. Quest’ultimo dice che spesso i due si sono scontrati, non solo perché ritiene che l’azienda fosse incentrata solo a fare soldi, ma anche perché Rush avrebbe perennemente ignorato le sue indicazioni di stare a distanza debita dal Titanic durante le immersioni.

Nel suo racconto, inoltre, Lochridge sostiene di essersi spesso proposto di aiutare Rush nella guida del Titan. Quest'ultimo, però, si opponeva di continuo. Nel 2018 ha preso così una decisione: licenziarsi. Nell'arco degli otto mesi successivi, riporta Cnn, Lochridge aveva inviato mail su mail all'agenzia governativa Occupational Safety and Health Administration, avvertendo di essere "estremamente preoccupato" per la sicurezza del sommergibile.

L’ultima comunicazione dal sommergibile

Dopo il tragico incidente, Oceangate ha sospeso le sue attività di immersione, che ha svolto a partire dal 2021. Uno degli ultimi messaggi dell'equipaggio è stato “all good here” (“qua tutto bene”), firmato “ph”. L’idea è che siano le iniziali del nome di Paul-Henri Nargeolet, una delle vittime.

Dopo uno sgancio di due pesi alle ore 10,47, stop delle comunicazioni. Pochi istanti e ci sarebbe stata l’implosione. Quando è stata segnalata la scomparsa del sommergibile, i soccorritori si erano precipitati con aerei e navi a circa 435 miglia dal sud di Saint John, capitale della provincia di Terranova (Canada). Al quarto giorno di ricerche, il relitto venne trovato sul fondo dell’oceano a circa 300 metri dalla prua del Titanic. Tutte le cinque persone a bordo sono morte.

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