Timoshenko: “Pronta a sparare a quel mascalzone di Putin con un mitra”
Pesantissimo attacco di Julia Timoshenko a Vladimir Putin e i suoi connazionali di etnia russa. Prima donna a diventare premier in Ucraina, protagonista della pacifica rivoluzione arancione del 2004 e leader controversa nel suo Paese, si sarebbe detta "pronta a prendere in mano un mitra e sparare in fronte a questo mascalzone" (con riferimento al presidente russo). La Timoshenko sarebbe stata intercettata in una telefonata privata con un deputato del partito delle Regioni del suo acerrimo rivale, il presidente destituito, Viktor Ianukovich. Almeno a lei è stata attribuita la voce femminile nel colloquio telefonico reso noto dai media russi.
La Timoshenko poi avrebbe sarcasticamente suggerito l'uso di armi nucleari contro gli ucraini di etnia russa, concentrati per lo più nelle regioni orientali e meridionali del Paese: "La situazione sta andando oltre ogni limite. Bisogna prendere le armi in mano e andare a far fuori questi dannati ‘kazap' (vecchio termine ucraino molto spregiativo per definire i russi, ndr) insieme con il loro capo". E ancora: "Userò tutte le mie relazioni, farò sollevare tutto il mondo perché di questa Russia non resti neppure un campo bruciato".
La Timoshenko non ha smentito la telefonata. Ma si è difesa affermando che è stat manipolata nella parte in cui accusa, appunto, i russi d'Ucraina: "La telefonata c'è stata – scrive in un Tweet -. Però la parte sugli 8 milioni di Russi in Ucraina è un montaggio. In realtà ho detto: i russi in Ucraina sono ucraini. Un saluto ai Fsb( (ndr servizi segreti russi). Scusate per il linguaggio osceno".