Thailandia, tragedia scampata: la pompa di estrazione si rompe subito dopo l’ultimo soccorso
In molti gridano al miracolo per quanto accaduto in Thailandia: 12 giovani calciatori e il loro allenatore sono stati salvati in un’operazione senza precedenti. Al di là dell’abilità e della forza d’animo dei protagonisti in gioco, va detto che anche la fortuna ha avuto un ruolo determinante in questa storia visto che poco dopo l’ultima uscita dalle grotte, quella del tecnico del gruppo, la pompa idrovora ha ceduto. Lo hanno rivelato oggi fonti dei soccorritori. Lo strumento serviva per pompare acqua fuori dai cunicoli e di conseguenza, a mantenere basso il suo livello, facilitando la fuoriuscita delle persone all’interno. Gli ultimi soccorritori impegnati a liberare l’area dall’equipaggiamento presente all’interno sono stati costretti a riemerge in tutta fretta. Se fosse accaduto prima, molto probabilmente adesso staremmo dando un’altra notizia. Ben più tragica.
Tragedia per un soccorritore: suo padre è morto
Come già ricordato in precedenza, l’intervento nella grotta di Tham Luang si è concluso con un solo decesso: quello di Saman Gunan, sergente maggiore della Marina militare Thailandese, morto soffocato mentre collaborava alle operazioni nelle prime fasi di soccorso. Notizia tragica anche per Richard Harris, medico-sub australiano che per diversi giorni si è calato nel budello invaso dalle acque per soccorrere i “Cinghiali”: subito dopo aver terminato le operazioni di salvataggio, l’uomo è stato accolto da una drammatica notizia: suo padre era morto. Il dott. Andrew Pearce, del South Australia's Ambulance Service’s, ha confermato la notizia della decesso, affermando che per l’anziano è stata una "settimana tumultuosa con alti e bassi", pur senza rivelare le circostanze della scomparsa. "Richard tornerà presto a casa e si prenderà del tempo ben meritato per stare con la sua famiglia. Chiediamo che la privacy della sua famiglia sia rispettata in questo momento” ha aggiunto Pearce.