Thailandia, perché sono state sospese le operazioni di salvataggio dei ragazzi nella grotta
In Thailandia procedono a pieno ritmo le operazioni per il salvataggio dei 12 baby calciatori intrappolati dallo scorso 23 giugno nella grotta di Tham Luang insieme al loro allenatore 25enne. Quattro di loro sono già stati estratti sani e salvi dalla cavità e sono stati trasportati nel più vicino ospedale per tutte le cure del caso. Gli altri loro 8 compagni e il coah dovranno attendere ancora almeno 10 ore prima di rivedere la luce del sole. Quindi, facendo qualche calcolo approssimativo, se ne riparlerà nella mattinata di lunedì 9 luglio (sarà notte in Italia).
Fonti governative hanno infatti annunciato la sospensione dei soccorsi per almeno 10, o al massimo 20 ore. Il motivo è presto detto: è legato a problemi logistici e ad una necessaria preparazione dell'equipaggiamento. "Dobbiamo preparare le forniture di ossigeno, consumate quasi tutte in questa prima operazione salvataggio, e assicurarci che le condizioni rimangano stabili per poter cominciare il salvataggio degli altri ragazzi", ha detto il governatore locale in conferenza stampa. Senza contare il peggioramento delle condizioni metereologiche, che pure era previsto tra oggi e domani. Negli ultimi minuti ha ripreso a piovere in maniere intensa, dopo che nel corso della giornata il tempo era stato più clemente. Per questo le autorità avevano deciso di agire in fretta per evitare che il livello dell'acqua nella grotta tornasse a salire complicando il recupero dei ragazzi.
Si ricorda che i baby calciatori sono divisi in tre gruppi in tre gruppi, due da quattro e uno da tre, di cui fa parte anche l'allenatore. Ciascuno di loro è accompagnato da un sub, ed è dotato di una maschera completa con ossigeno. Dopo aver percorso un tratto della grotta a piedi, che è stato prosciugato dall’acqua, possono giungere alla bocca della cava da dove sono entrati il 23 giugno. Una volta usciti, i ragazzi saranno tenuti in isolamento anche tra di loro e senza vedere le famiglie per le prime 24 ore, come precauzione per evitare infezioni.