Thailandia, autobomba ferisce bambina italiana
Un'esplosione e due incendi, tutto nel giro di poche ore nel sud della Thailandia. La polizia locale sta ancora indagando, cercando di capire se si tratti di eventi correlati e quale nemico si nasconda dietro gli attentanti, uno dei quali ha coinvolto anche una bambina italiana. Un'autobomba esplosa intorno alle 22.30 nei parcheggi di Central Festival, un centro commerciale dell'isola di Samui, ha ferito sette persone, tra le quali anche una dodicenne italiana. La tarda ora dell'esplosione ha limitato i danni, permettendo che si possa parlare appunto soltanto di feriti. Le ferite riportate dell'adolescente italiana sono state classificate da subito "lievi" e non è stato necessario alcun ricovero in ospedale.
Per il momento nessuno ha rivendicato l'attentato eseguito sull'isola a vocazione altamente turistica. I sospetti si muovono per ora in due direzioni: da una parte i musulmani del sud del paese, dall'altro qualche fazione politica estromessa dal colpo di stato eseguito nel 2014 (da poco la rimozione della legge marziale). Secondo il Bangkok Post, in particolare, la polizia avrebbe ricondotto il veicolo esploso ad un furto avvenuto nelle tre province che nel 2004 si ribellarono per separarsi dalla Thailandia. Un'insurrezione della minoranza musulmana che causò quasi seimila morti.
Due incendi, forse causati da altrettante esplosioni, sono state registrate intorno alla stessa ora a Surat Thani e Phang Nga, sempre nel sud del paese. Il 10 aprile cadeva peraltro il quinto anniversario di uno scontro che nel 2010 causò 91 morti e 2.000 feriti tra le camicie rosse di Thaksin Shianwatra, fratello della presidentessa del governo deposta dal golpe del 2014, Yingluck Shianwatra. La giunta militare aveva vietato qualsiasi cerimonia di commemorazione.
