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Texas, almeno 12 morti per l’esplosione nella fabbrica di fertilizzanti

A fornire il bilancio è il Dipartimento di Sicurezza dello stato americano, teatro della devastante esplosione. Fra le vittime i primi dieci soccorritori. Ancora da chiarire i motivi dello scoppio, ma si esclude l’atto terroristico.
A cura di Biagio Chiariello
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esplosione texas

Sale a 12 il bilancio delle vittime dell'esplosione avvenuta ieri nella fabbrica di fertilizzanti di West. Lo ha rese noto il Dipartimento di Sicurezza del Texas, smentendo la conta ben più grave fatta da Tommy Musaka, sindaco della cittadina nei pressi di Wako. Almeno 200 le persone ferite della deflagrazione. Secondo il Wall Street Journal, che per primo ieri sera aveva diffuso le dichiarazioni del primo cittadino di West, la maggior parte dei morti – almeno dieci – si conterebbero tra i soccorritori e i vigili del fuoco intervenuti a spegnere l'incendio che ha poi causato il terrificante scoppio. Le altre vittime si trovavano nelle case della zona vicino alla fabbrica, "un sito bombardato di quelli che puoi vedere a Baghdad”, così è stato definito dal procuratore generale Greg Abbott. Non vi sono ancora notizie certe circa i motivi dell'esplosione: è stata comunque aperta un'inchiesta e al momento vengono seguite tutte le piste, tra cui quella criminale. Ad ogni modo, secondo le fonti investigative al momento non vi sono elementi che facciano pensare ad un atto terroristico. Il vero timore delle autorità è la nube velenosa sprigionatasi dal complesso. Si tratta infatti di un impianto che conteneva oltre 25 tonnellate di sostanze chimiche: soprattutto ammoniaca, ammassata in grandi container, un agente chimico che causa ustioni e che se inalata può essere mortale.

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