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Terrorismo, Papa Francesco: “Il mondo è in guerra, ma non è una guerra di religione”

“Parlo di guerre di interessi, per soldi, per le risorse della natura, per il dominio dei popoli”, ha spiegato Bergoglio commentando l’omicidio di un prete di ieri a Rouen. Secondo il Pontefice, tutte le religioni “vogliono la pace. La guerra la vogliono gli altri”.
A cura di C. T.
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Il mondo è in guerra, ma questa "non è una guerra di religione". Ha usato queste parole Papa Bergoglio per commentare l'uccisione ieri in una chiesa di Rouen, in Francia, di un sacerdote ottantacinquenne e il sequestro di alcune suore e fedeli. Il Pontefice ha parlato davanti ai giornalisti in viaggio sull'aereo con lui verso la Polonia, dove si tratterrà per una visita di cinque giorni.

"La parola che si ripete tanto è ‘sicurezza'", ha spiegato il Papa, che però ha sottolineato che quella più corretta da usare è "guerra". Il mondo, infatti, "è in guerra, guerra a pezzi. C’è stata quella del 1914, con i suoi metodi, poi quella del 1939-45 e adesso questa". Bergoglio ha precisato che si tratta di una guerra "non tanto organica", ma "organizzata", in ogni caso "guerra": "Questo santo sacerdote, morto proprio nel momento in cui offriva la preghiera per la pace. Lui è uno, ma quanti cristiani, quanti innocenti, quanti bambini". Il Papa ha quindi fatto l'esampio della Nigeria,"diciamo: ma quella è l’Africa! È guerra. Noi non abbiamo paura di dire questa verità, il mondo è in guerra perché ha perso la pace".

Dopo questo sfogo, però, il Pontefice ha ripreso il microfono e ha chiarito che quando parla di guerra intende "guerra sul serio, non di guerra di religione. Parlo di guerre di interessi, per soldi, per le risorse della natura, per il dominio dei popoli". Niente guerra di religone, perché "le religioni – ha concluso Bergoglio – tutte le religioni, vogliono la pace. La guerra la vogliono gli altri".

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