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Terremoto in Turchia e Siria

Terremoto Turchia, uomo salvato dalle macerie: era sepolto con 2 milioni di dollari in contanti

Un uomo è stato estratto vivo dalle macerie del sisma nella città turca di Gaziantep. I soccorritori hanno trovato accanto a lui un borsone con 2 milioni di dollari in contanti.
A cura di Chiara Ammendola
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Il borsone con 2 milioni di dollari in contanti (foto Twitter)
Il borsone con 2 milioni di dollari in contanti (foto Twitter)
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Dalle macerie di un palazzo crollato a Gaziantep i soccorritori non hanno tirato fuori solo un uomo, fortunatamente ancora in vita, ma anche un borsone. All'interno hanno trovato quasi due milioni di dollari. Il ritrovamento è avvenuto nel distretto di Ayşe-Mehmet Polat Sitesi dove le squadre del dipartimento dei vigili del fuoco del comune metropolitano di Gaziantep stavano svolgendo attività di ricerca e soccorso.

Le banconote, secondo quanto riporta l'Independent, sono state contate dai soccorritori che hanno ripreso la scena in un video poi diffuso a mezzo stampa, prima di essere consegnate alla polizia locale. Derde Bozgeyik, il vigile del fuoco che ha trovato i soldi ha detto che “si tratta di una procedura consolidata: tutti gli oggetti di valore ritrovati tra le macerie vengono restituiti ai loro proprietari o alle loro famiglie”.

Intanto continua ad aumentare il numero dei morti causati dal terremoto. Secondo l'ultimo bilancio, fornito dalle autorità locali, è salito a 41.156 il numero delle vittime accertate in Turchia. A renderlo noto il capo della protezione civile, Yunus Sezer. Un bilancio cui vanno sommate gli almeno 6 mila morti che il sisma che causato in Siria.

Migliaia i bambini tra le vittime del sisma. In Turchia alcuni volontari hanno deciso di ricordarli mettendo dei palloncini rossi sulle macerie degli edifici distrutti. Insieme al fotografo Ogun Sever Okur, si sono arrampicati sui detriti a Hatay e hanno attaccato dei palloncini ai fili metallici che spuntavano dai mucchi di detriti.

La situazione più critica sembra essere però in Siria dove gli aiuti faticano ad aumentare e dove gli sfollati sono centinaia di migliaia. Secondo quanto denunciato da Oxfam, al momento sono costretti a sopravvivere in condizioni disastrose nei centri temporanei allestiti nelle zone colpite dal terremoto, ma i rifugi sono sovraffollati e non ci sono servizi igienici adeguati, né acqua pulita sufficiente per tutti.

Una situazione che aumenta esponenzialmente il rischio di nuove epidemie di colera. Una delle situazioni più critiche si registra ad Aleppo, dove in alcuni rifugi oltre 150 persone, incluse donne e bambini, sono costrette a condividere un unico bagno.

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