Terremoto Nepal: 15enne estratto vivo dalle macerie, ancora 3 italiani dispersi
UPDATE: Altre due donne estratte vive. Nonostante le difficoltà continuano le operazioni di soccorso in Nepal per cercare di salvare quanti ancora sono sotto le macerie dopo il terribile terremoto che ha colpito il Paese. Come ha comunicato in un tweet il Centro nazionale operazioni di emergenza nepalese (Neoc), altre che due donne sono state salvate dalle macerie dai soccorritori. Una donna è stata estratta viva a Dadhikot, quartiere di Kathmandu, e un'altra a Bhaktapur, località vicina alla capitale.
UPDATE: 15enne vivo tra le macerie. A cinque giorni dal devastante sisma avvenuto sabato in Nepal, un ragazzo di soli 15 anni è stato trovato vivo tra le macerie dai soccorritori. Stando a quanto raccontato dai soccorritori, l'adolescente si trovava sotto le macerie di un edificio di sette piani crollato a Kathmandu. Il ragazzo era intrappolato tra due piani dell'edificio collassato. I soccorsi nel Paese comunque restano difficili, per questo anche la compagnia aerospaziale Airbus ha offerto l'uso di aerei, elicotteri e immagini satellitari alle squadre di soccorso impegnate. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri francese. Intanto nella capitale comincia a scarseggiare anche la legna per la cremazione dei cadaveri a causa dell'elevato numero di morti. "In condizioni normali organizziamo in media circa 20 o 25 cremazioni al giorno ma ora ce ne sono fino a 150 al giorno" spiegano gli addetti locali.
Purtroppo continua a salire di ora in ora il bilancio delle vittime del terribile terremoto che ha colpito il Nepal il 25 aprile scorso portando devastazioni in molte città del Paese. Le vittime accertate del sisma in Nepal infatti sono ora oltre 5500 tra cui almeno 19 morti a causa della frana verificatasi sull'Everest dopo la scossa di terremoto. Secondo le autorità locali altre 61 persone sono morte nei vicini India e Bangladesh, mentre la Cina parla di 25 morti in Tibet. I feriti invece ormai raggiungono le decine di migliaia rendendo difficili anche i soccorsi negli ospedali. A renderlo noto sono le autorità di polizia nepalesi. Secondo l'esercito nepalese, che coordina le operazioni di soccorso delle vittime del sisma, ormai è passato molto tempo dalla scossa devastante e non ci sarebbero più speranze di trovare persone ancora in vita. Per questo le autorità locali avrebbero chiesto ai team di soccorso stranieri di partire. Lo riferisce The Himalayan Times spiegando che attualmente sono 32 le squadre provenienti da 15 Paesi per un totale di 1.200 soccorritori stranieri. La maggior parte sono concentrati nella capitale Kathmandu, eccetto il team britannico che è dislocato nel distretto di Sindhupalchowk.
In totale sono 6.700 i poliziotti e oltre 31 mila i militari impegnati nelle operazioni di soccorso che però restano molto difficili anche a causa del maltempo che sta imperversando in zona. Per far fronte all'emergenza il governo nepalese ha anche varato alcune misure straordinarie ad esempio dichiarando lo stato di crisi nei dodici distretti della valle di Kathmandu più colpiti dal sisma di sabato. Come ha spiegato in un incontro ieri con i giornalisti il ministro dell'Informazione locale, Minendra Rijal, in base a questa disposizione, le autorità locali possono confiscare proprietà private, medicine, cibo, indumenti o macchinari per venire in aiuto alla popolazione terremotata.
Intanto sono scesi a tre gli italiani considerati irreperibili in Nepal dopo la scossa di terremoto. Lo ha comunicato il Ministero degli esteri italiano spiegando che le ricerche dell’Unità di Crisi della Farnesina sono proseguite e proseguiranno ancora senza sosta. A complicare ancora di più la situazione in Nepal molte scosse minori che stanno colpendo l'area in queste ore. L'ultima replica di magnitudo 4.2 del terremoto che ha colpito sabato scorso il Nepal è stata registrata oggi nella regione di Kathmandu, fortunatamente senza che si registrassero ulteriori danni o vittime. Secondo i media nepalesi, si tratta della 102esima scossa superiore a magnitudo 4 registrata dopo la più violenta di magnitudo 7.8.