Terremoto in Turchia e Siria: il bilancio supera le 50mila vittime, 1,5 milioni di persone senza casa
Il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria del 6 e 7 febbraio si è aggravato ulteriormente, anche a causa delle nuove scosse di questi giorni, e ormai i morti accertati purtroppo hanno superato quota 50mila. La maggior parte dei decessi registrata in Turchia epicentro del sisma di magnitudo 7.7 che ha devastato l’area facendo scattare anche una allerta tsunami in tutto il Mediterraneo.
Secondo il bilancio ufficiale del ministro dell'Interno di Ankara, Suleyman Soylu, sono almeno 43.556 i morti in Turchia mentre sono circa 6.700 le persone che hanno perso la vita in Siria secondo quanto riportano medici e funzionari. Un bilancio destinato salire ancora visto che in alcune zone si scava ancora sotto le macerie alla ricerca di dispersi e la speranza di trovare qualcuno in vita è ormai ridotta al lumicino.
Lo stesso Soylu ha spiegato che le squadre di soccorso stanno setacciando due edifici nella provincia di Hatay, quella più duramente colpita del terremoto e l’unica in cui si è ancora alla ricerca di persone mentre le operazioni di ricerca altrove sono ormai dichiarate concluse come aveva già annunciato nei giorni scorsi il governo centrale turco.
Ora è il tempo di pensare ai sopravvissuti visto che ci sono oltre 120mila feriti ma soprattutto centinaia di migliaia di persone rimaste senza casa e servizi essenziali costretti a vivere in tendopoli di fortuna. Solo in Turchia si calcola che almeno 164mila edifici siano crollati o comunque siano inagibili mentre altri sono a rischio con le continue scosse che continuano a colpire l’area.
Anche in Siria decine di migliaia di famiglie si sono rifugiate in auto e tende per paura di nuovi crolli causati dal terremoto, come hanno raccontato i cosiddetti caschi bianchi, la protezione civile locale nell’area in mani ai ribelli nel nord-ovest della Siria. In tutto secondo l’Onu, 1,5 milioni di persone sono rimaste senza casa a causa dei terremoti.
Le autorità turche hanno spiegato che le ricerche di dispersi si concluderanno presto ovunque con l’avvio della fase di messa in sicurezza di edifici e infrastrutture. Le autorità locali si stanno concentrando nello spostare centinaia di migliaia di senzatetto dalle tende alle città container.
Intanto proseguono anche le indagini sui costruttori edili sospettati di aver violato gli standard di sicurezza sismica. Il ministro dell'Interno ha dichiarato che sono stati identificati 564 sospetti, con 160 persone arrestate e molte altre ancora sotto inchiesta per il loro ruolo nel crollo di alcune delle migliaia di edifici rasi al suolo nelle 10 province colpite dai terremoti in Turchia.