Le notizie del 6 febbraio sulle violentissime scosse di terremoto tra la Turchia e la Siria. Le due scosse più potenti, di magnitudo 7.8 e 7.5 , sono state registrate stanotte e questa mattina. La scossa più recente, di magnitudo 6.0, è stata registrata dopo le 13 ora italiana.
Il bilancio parla di migliaia di morti e decine di miglia di feriti ma è destinato ad aggravarsi di ora in ora. Si teme per un nostro coniazionale che risulta disperso. Erdogan proclama 7 giorni di lutto nazionale: "È il terremoto più forte da 1939". Il mondo intero invia aiuti e soccorsi, compresa l'Italia. Anche Putin sente Assad ed Erdogan per invio aiuti.
La cartina e l'epicentro del terremoto:
Il video
Un italiano risulta disperso a Kahramanmaras
Ci sarebbe anche un cittadino italiano tra i dispersi a Kahramanmaras, una delle città turche più colpite dal sisma. La notizia è arrivata dalla Farnesina. Al momento, non si conosce la sua identità ma si sa che alloggiava in un hotel che è crollato durante le scosse. Secondo quanto ricostruito dalla Farnesina, infatti l'uomo risiedeva in un albergo completamente distrutto dalle scosse. I soccorsi, tuttavia, stanno incontrando difficoltà a raggiungere la zona e lo stesso ministero degli Esteri ammette che ancora non è stato possibile ottenere conferme sulle sue condizioni. Kahramanmaras, città di più di un milione di abitanti, è stata l'epicentro della prima scossa, nella notte, di 7,8 gradi della scala Richter.
Oltre 5.600 edifici sono crollati inTurchia a causa del terremoto
Almeno 5.606 edifici sono crollati durante e dopo il terremoto di lunedì, secondo l'Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze. Il bilancio delle vittime in Turchia è salito a 2.316. Ci sono un totale di 19.574 soccorritori che lavorano nella regione del terremoto, ha spiegato l'Agenzia. Secondo la dichiarazione, gli aeroporti di Malatya, Adana, Diyarbakır e Adıyaman sono aperti a tutti i voli. Gli aeroporti di Gaziantep e Şanlıurfa sono aperti solo per i voli di soccorso, mentre gli aeroporti di Kahramanmaraş e Hatay sono chiusi ai voli a causa dei danni del terremoto.
Oms: morti potrebbero essere 8 volte più dei primi bilanci
Il violento terremoto che ha colpito la Turchia sudorientale e la vicina Siria potrebbe causare fino a otto volte più vittime rispetto agli oltre duemila morti riportati dai bilanci provvisori. La previsione arriva dall'Oms. "C'è un potenziale di ulteriori crolli e numeri otto volte superiori ai numeri iniziali", ha detto Catherine Smallwood, responsabile delle emergenze dell'ufficio europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità.
I morti del terremoto salgono a oltre 3.600
Sale ancora il bilancio delle vittime del sisma che ha colpito Turchia e Siria: i morti nei due Paesi sono almeno 3.613. Ankara ha diffuso il suo nuovo conteggio: ci sono 2.316 morti accertati. L'ultima cifra ufficiale fornita dalla Siria è di 1.293 morti.
Oltre 3mila morti in Turchia e Siria: il nuovo bilancio del terremoto
Continua a salire il bilancio dei morti dopo il terremoto che ha colpito la Turchia meridionale e la Siria. Almeno 1.293 persone sono morte in Siria, altre 1.762 in Turchia. Il totale delle vittime nei due Paesi sale a 3.055.
Terremoto: 1762 morti in Turchia, 1123 decessi in Siria
Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria che ora supera in 2800 morti. Il bilancio totale delle vittime in Turchia è salito a 1.762 morti e 12.068 feriti, secondo quanto reso noto l'Autorità turca per la gestione delle emergenze e dei disastri naturali (Afad), precisando che 5.606 edifici sono stati distrutti dal terremoto. È salito a 1.123 morti e oltre 2mila feriti invece il bilancio delle vittime del terremoto in Siria. Lo hanno riferito gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito, secondo i quali si contano 592 morti nelle aree controllate dal regime e 531 nelle aree sotto l'influenza dei ribelli e delle autorità curde.
Situazione ad Aleppo post apocalittica: “Disastro dopo guerra e colera”
"Da Aleppo arrivano immagini post apocalittiche. Il terremoto di stanotte è un disastro naturale che si va ad aggiungere alle crisi che il Paese sta affrontando negli ultimi anni dalla guerra al Covid e in ultimo l'epidemia di colera". A parlare a Fanpage.it è Giovanni Cesari, responsabile dell'Unità emergenza di WeWorld, organizzazione impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne, bambine e bambini in 27 paesi del mondo.
Tajani: "Tutti gli italiani contattati stanno bene"
"Stiamo cercando tutti gli italiani che ci risultano essere presenti nell'area colpita dal terremoto", lo ha detto il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani. "Erano in 21 nell'area dove i danni sono maggiori, in tutto sono 168 gli italiani presenti nell'area, li stiamo contattando tutti. Quelli rintracciati sono tutti in ottime condizioni, ci sono problemi di collegamento con l'area perché le linee telefoniche continuano a saltare e speriamo di avere notizie positive da parte di tutti. Finora tutte le notizie sono positive" ha concluso il ministro. Per quanto riguarda la Siria, invece, "Non ci risultano italiani in Siria e neanche in Iraq". "Comunque siamo in contatto anche con la nostra ambasciata a Beirut che era responsabile per la Siria. Ho parlato oggi con il Nunzio apostolico in Siria. La situazione è drammatica anche lì. Sono migliaia di morti, oltre 2000, si va verso i 3000", ha aggiunto.
Ingv: Il suolo dell'Anatolia si è spostato di 3 metri
Il suolo dell'Anatolia si è spostato di almeno tre metri dopo uno dei terremoti più violenti mai registrati in Turchia. Il terremoto è avvenuto in una zona altamente sismica, punto d'incontro della placca Est anatolica, di quella Arabica e dell'Africana, con la prima che viene schiacciata dalla placca Arabica e spinta a Ovest, verso l'Egeo. Ad attivarsi è stata una delle due grandi faglie che attraversano la Turchia, quella Sud-Est anatolica, che "è una delle più attive nel Medio Oriente, insieme a quella del Mar Morto che attraversa Siria, Libano Israele e Giordania e che separa la placca Araba da quella Africana", ha detto il presidente dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni.
Danneggiati decine di siti archeologici in Siria dopo il terremoto
Diversi siti archeologici in Siria sono stati danneggiati in seguito al potente terremoto che ha scosso la regione lunedì mattina, lo afferma la Direzione generale siriana per le antichità e i musei. La cittadella di Aleppo del XIII secolo "ha subito danni minori e moderati in cui sono cadute parti del mulino ottomano, vi sono crepe e crolli nelle mura difensive a nord-est. Caduta anche gran parte della cupola del faro della Moschea Ayubi, gli ingressi al castello sono stati danneggiati e parti della pietra, compreso l'ingresso della torre di difesa reale, e la parte anteriore del rifugio ottomano, sono state danneggiate", spiega l'agenzia che segnala anche danni a edifici storici e moschee nel governatorato di Hama nella Siria centro-occidentale, come crepe nella struttura e muri crollati nella moschea dell'Imam Ismail e nel castello di Shmemis. Anche il castello di Al-Marqab, una fortezza crociata vicino a Baniyas, nel nord-ovest della Siria, ha subito danni, compreso il crollo di un blocco di una delle sue torri circolari. "La scossa ha anche portato alla caduta della scogliera rocciosa nelle vicinanze del castello di Qadous e al crollo di alcuni edifici residenziali situati nel campus del castello", ha detto l'agenzia. Gli esperti stanno ancora studiando l'intera portata dei danni ai siti storici e agli edifici storici e ai quartieri circostanti.
La Francia invierà più di 100 soccorritori in Turchia
La Francia invierà più di 100 soccorritori in Turchia, lo afferma il ministro degli Interni. "Un totale di 139 soccorritori della sicurezza civile francese voleranno in Turchia lunedì sera per assistere nelle operazioni di ricerca e salvataggio" ha dichiarato il ministro dell'Interno francese Gerald Darmanin. In un tweet, Darmanin ha affermato che la risposta è arrivata "su richiesta del presidente della repubblica" e fa "parte del meccanismo di solidarietà europeo".
Partito da Pisa aereo con mezzi e personale italiano per terremoto in Turchia
Il ministero italiano della Difesa ha fatto sapere che è stato già predisposto un velivolo P180 dell'Aeronautica Militare con la prima aliquota avanzata di personale specializzato della Protezione Civile a cui seguiranno ulteriori voli con C130 per trasportare mezzi, materiale e personale. Il primo volo diretto è decollato dall'aeroporto militare di Pisa intorno alle 18. “A bordo unità Usar (Urban Search And Rescue) coadiuvate da cinofili ed esperti strutturisti dei vigili del fuoco con l'apporto di 10 sanitari. Le unità giungeranno in Turchia in serata e saranno impiegate nella ricerca di persone eventualmente sepolte sotto le macerie. Il contingente, composto da personale del comando di Pisa, guidato dal comandante provinciale Nicola Ciannelli, e di altri comandi limitrofi oltre a personale dell'Asl, risulta equipaggiato con le più avanzate attrezzature in uso al corpo nazionale dei vigili del fuoco e ha un'autonomia logistica che permetterà di operare ininterrottamente per circa 6 giorni", si legge in una nota dei vigili del fuoco. Dal ministero è stata resa disponibile per l'impiego immediato anche un'unità navale della Marina Militare.
Oltre 2700 morti e 13mila feriti in Turchia e Siria a causa del terremoto
Oltre 2700 morti in Turchia e Siria a causa del terremoto. Il bilancio delle vittime del potente sisma di magnitudo 7,8 cheha ha scosso la Turchia meridionale oggi continua a salire. Il bilancio totale delle vittime in Siria infatti è salito a 1.050. Lìagenzia SANA riporta 570 morti nelle aree controllate dal governo e il gruppo "White Helmets" ha riportato 480 morti nelle aree controllate dall'opposizione. Il bilancio totale delle vittime in Turchia invece è a 1.651, secondo il vicepresidente turco Fuat Oktay. Il numero totale di feriti in Turchia e Siria è salito a 13.572: almeno 11.119 persone sono rimaste ferite in Turchia e 2.453 in Siria.
Medici Senza Frontiere: Le ripercussioni del terremoto sulle strutture sanitarie in Siria sono immani
“Le ripercussioni sulle strutture sanitarie sono immani e il personale medico nel nord della Siria sta lottando contro il tempo per rispondere all’enorme numero di feriti che stanno arrivando nelle varie strutture", è quanto comunica Medici Senza Frontiere (MSF), che è già presente a supporto della popolazione in quest’area della Siria colpita e ha attivato i suoi team, in collaborazione con i partner locali, per rispondere agli enormi bisogni nell’area. “Siamo davvero scioccati dall’impatto che ha avuto questo disastro su migliaia di persone, inclusi i nostri colleghi e le loro famiglie” ha dichiarato Sebastien Gay, capomissione di MSF in Siria. Sin dalle prime ore di oggi, le nostre equipe hanno curato circa 200 feriti. Altri 160 feriti sono stati ricevuti in strutture e cliniche gestite o supportate da MSF a nord di Idlib. Le nostre ambulanze sono in azione per assistere la popolazione” ha aggiunto Gay.
In Turchia 7 giorni di lutto nazionale
In Turchia una settimana di lutto nazionale dopo il sisma che ha sconvolto il paese. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan infatti ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale nel Paese. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Anadolu, secondo cui le bandiere saranno esposte a mezz'asta in Turchia e nelle sedi delle rappresentanze straniere fino a domenica 12 febbraio.
Il bilancio delle vittime del terremoto sale a oltre 2600 morti
Il bilancio delle vittime del terremoto in Turchia e Siria sale a oltre 2600 morti. Il ministro della Salute turco Fahrettin Koca ha dato infatti un nuovo bilancio delle vittime in Turchia che è salito a 1.651. Numeri che vanno ad aggiungersi al bilancio delle vittime in Siria che è salito a 968. L'agenzia di stampa statale siriana SANA ha riferito di 538 morti nelle aree controllate dal governo e il gruppo "White Helmets", ufficialmente noto come Syria Civil Defence, ha riportato 430 morti nelle aree controllate dall'opposizione. Koca ha anche affermato che sono 11.199 le persone che sono rimaste ferite idal sisma in Turchia.
Esperto turco: il terremoto aveva potenza di 130 bombe atomiche
Il terremoto che si è verificato a Kahramanmaras, nella Turchia del sud, aveva la potenza di 130 bombe atomiche. Lo afferma un esperto turco, l'ingegnere geofisico Övgün Ahmet Ercan, secondo quanto riporta il sito di Hurriyet.
Maltempo e allerta meteo nei territori colpiti dal terremoto in Turchia
Dopo le continue scosse di terremoto anche il maltempo potrebbe ritardare i soccorsi in Turchia. Più di una dozzina di province nella Turchia orientale sono sotto allerta meteorologica gialla e arancione fino a martedì comprese le province di Osmaniye, Kahramanmaras, Adiyaman e Malatya, che hanno subito diverse scosse di assestamento nelle ultime 12 ore. Gaziantep, dove si è verificata la scossa magnitudo 7,8, non è inclusa in nessun avviso meteorologico ma sono possibili rovesci di pioggia sparsi e potenziali nevicate fino a martedì mattina ora locale. Inoltre si prevede che le temperature vicino all'epicentro principale del terremoto diminuiranno nei prossimi due giorni. Entro martedì mattina, le temperature oscilleranno intorno allo zero termico, ma entro mercoledì e giovedì mattina le temperature saranno di diversi gradi sotto lo zero.
Terremoto in Turchia-Siria mille volte superiore a quello Amatrice come energia sprigionata
Il terremoto di magnitudo 7.8 avvenuto in Turchia è stato mille volte più forte rispetto a quello che nel 2016 ha colpito Amatrice e 30 volte più forte rispetto a quello dell'Irpinia del 1980. Lo ha detto il sismologo Alessandro Amato, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Considerando la magnitudo 5.9 del terremoto di Amatrice, "in termini di energia liberata, quello avvenuto in Turchia è stato di quasi mille volte superiore in termini di energia liberata" e 30 volte superiore rispetto a quello dell'Irpinia, di magnitudo 6.9. Il sisma "è stato registrato in tutto il mondo" ed è anche "l'evento di gran lunga più forte ad avere attivato il Sistema di allertamento maremoto da quando esiste" ha detto all'Ansa lo stesso Amato, sismologo e direttore del Centro Tsunami dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
I morti in Turchia e Siria sono oltre 2.500
Sale ancora il bilancio, ancora provvisorio, delle vittime in Turchia e Siria: in totale sono oltre 2.500 in base si dati delle autorità di Ankara e Damasco. In Turchia i morti sono almeno 1.541. Nella Siria controllata dal governo i decessi accertati sono aumentati a 538, altri 430 morti nella parte di territorio siriano controllato dall'opposizione. La Turchia ha annunciato almeno 9.733 feriti e la Siria ha 2.403 feriti a seguito del devastante terremoto.
La Turchia allestisce due aeroporti per l'arrivo degli aiuti internazionali
Affermando che c'è una richiesta di aiuto internazionale nel campo della ricerca e del soccorso in ambiente urbano, le autorità turche hanno spiegato che "gli aeroporti di Malatya e Adana sono stati designati come aree di raccolta per l'arrivo di aiuti internazionali". Sono decine i Paesi che hanno già offerto assistenza al Paese, inviando squadre di soccorritori che stano arrivano in queste ore nelle zone colpite dal terremoto.
Ue convoca riunione per aiuti a Turchia e Siria
La presidenza di turno svedese dell'Ue, in collaborazione con la Commissione europea, ha convocato per questa sera una riunione del meccanismo del Consiglio Ue di risposta alle crisi (Ipcr) per coordinare le misure di sostegno europee dopo il terremoto in Turchia e Siria. Intanto i vari paesi già si sono mossi autonomamente inviando squadre di aiuti per i soccorsi. Tra questi ad esempio l'Italia e la Francia.
I video dei salvataggi: Decine di bimbi sotto le macerie dopo il terremoto tra Siria e Turchi
Continuano senza sosta le operazioni dei soccorritori nelle città della Turchia e della Siria maggiormente colpite dal terremoto devastante verificatosi la scorsa notte e che ha già provocato la morte di oltre 2300 persone. Tra coloro che sono rimasti intrappolati sotto le macerie del terremoto che ha colpito la scorsa notte la Turchia e la Siria ci sono anche decine di bambini: sui social numerosi video e immagini immortalano le operazioni di soccorso.
Oltre 200 repliche dopo scossa di terremoto principale
Sono state localizzate oltre 200 repliche dopo la scossa di terremoto principale in Turchia pari a magnitudo 7.9 avvertita alle 02:17 ore italiane (04:17 locali). Lo rende noto l'Ingv. Tra queste la più forte, fino a questo momento, si è verificata alle 11:24 ore italiane ed ha avuto magnitudo 7.5. Altre scosse rilevanti hanno avuto magnitudo superiore a 6.0. Il terremoto si è verificato all'estremità' settentrionale della zona tra la faglia Est Anatolica e la faglia del Mar Morto. Sempre secondo l'Ingv, il terremoto della notte scorsa "è causato dall'attivazione di una faglia trascorrente a bassa profondità. L'evento ha, infatti, rotto una faglia laterale sinistra quasi verticale ad orientamento nordest-sudovest (faglia Est Anatolica) o una faglia laterale destra ad orientamento sudest-nordovest (faglia del Mar Morto). In base alla magnitudo del terremoto si può stimare che la rottura abbia interessato una porzione della faglia lunga circa 190 km e larga circa 25 km".
Un minuto di silenzio all'Assemblea Generale dell'Onu, Guterres: "Pronti a sostenere aiuti"
L'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha osservato un minuto di silenzio per le vittime del terremoto in Turchia e Siria all'inizio della riunione in cui si discutono le priorità per il 2023. Antonio Guterres, segretario generale dell'Onu, ha assicurato che le Nazioni Unite sono pronte a sostenere gli sforzi di risposta all'emergenza in Turchia e Siria. “Sono profondamente rattristato dalla notizia del devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria e porgo le mie condoglianze alle famiglie delle vittime”, ha scritto in un tweet.
In Turchia 1.541 morti e 9.733 feriti, il nuovo drammatico bilancio del terremoto
Continua a salire il drammatico bilancio dei morti e dei feriti causati dalle scosse di terremoto in Turchia. Secondo quanto comunicato vicepresidente turco, Fuat Oktay, il sisma ha causato finora 1.541 morti accertati e 9.733 feriti. Il bilancio totale delle vittime in Siria è di 820. La Syrian Arab News Agency (SANA) riporta 430 morti nelle aree controllate dal governo e il gruppo "White Helmets", ufficialmente noto come Syria Civil Defence, ha riportato 390 morti nelle aree controllate dall'opposizione.
Mosca annuncia invio di squadre di soccorso russe in Turchia
Anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, dopo quello siriano Bashar Al Assad, ha accettato gli aiuti offerti dalla Russia per il terremoto che ha colpito i due Paesi. Lo fa sapere il servizio stampa del Cremlino dopo una conversazione telefonica tra i due capi di Stato. In precedenza Putin aveva parlato con Assad offrendo aiuto per i danni del terremoto.
Due team spagnoli in partenza per la Turchia
Due team specializzati in operazioni di ricerca e soccorso in situazioni di calamità sono in partenza dalla Spagna per raggiungere la Turchia. Si tratta di una squadra di 50 persone dell'Unità militare d'emergenza e di una da 35 persone dell'Unità speciale d'emergenza e risposta immediata della Comunità di Madrid.
Tra Turchia e Siria i morti salgono a 2300
È salito ad oltre 2.300 morti il bilancio provvisorio del terremoto che ha colpito il confine tra Turchia e Siria. Sono 810 i morti del sisma nella sola Siria, che si aggiungono a circa 1.500 in Turchia. I feriti nella sola Turchia sono almeno 7.600 mentre in Siria sono oltre 1.280.
Caschi Bianchi: "Centinaia di famiglie sotto le macerie"
Il bilancio delle vittime del terremoto in Siria è destinato ad aumentare per la presenza di centinaia di famiglie sotto le macerie: lo hanno anticipato i Caschi Bianchi, organizzazione non governativa di protezione civile siriana.