Terremoto in Spagna: i morti salgono a 10. E Zapatero invia l’esercito
Dieci morti, tra cui un bambino di 13 anni. E' questo il bilancio, purtroppo ancora provvisorio, del terremoto che ha colpito la Spagna. Nel pomeriggio di oggi, alle 17:30 e alle 18:45, si sono registrate due violente scosse: la prima di 4,5 gradi della Scala Richter ha avuto come epicentro la cittadina di Lorca, ai confini con l'Andalusia; la seconda di 5,3 ha avuto come epicentro Cartagena. Entrambe le città appartengono al distretto della Murcia. Il terremoto è stato avvertito in diverse città: Murcia, Cartagena, Aguilas, Almeria, Albacete e anche nella capitale spagnola Madrid, dove però non ha causato alcun danno.
Al momento si contano anche decine di feriti, secondo quanto riportato dalla stampa spagnola. Moltissimi gli edifici che hanno subito lesioni o che sono stati distrutti. A Lorca, secondo quanto si apprende da El Mundo, sono crollati diversi edifici e sono stati danneggiati la facciata della chiesa di San Francisco, il campanile della chiesa di San Diego e la Torre del Castillo. Il premier Zapatero ha deciso di inviare sul posto l'esercito: saranno 150 i militari che aiuteranno la popolazione locale a far fronte all'emergenza.
E la preoccupazione cresce. Quello che tormenta la popolazione locale, ma che non sarebbe una paura infondata stando ai dati dell'Istituto Geografico nazionale spagnolo, è la possibilità che nella notte possano esserci ulteriori e più violente scosse; sono molte, infatti, le persone che hanno deciso di passare fuori casa le prossime ore. Che la Murcia fosse una zona sismica, spesso soggetta a scosse, lo si sapeva. Nella zona però non si erano mai avvertite scosse di una tale violenza. Per i sismologi spagnoli il sisma di oggi è il più violento nella zona da almeno 500 anni.
Al momento non si sa se tra le vittime del sisma ci siano anche cittadini italiani. La Farnesina, con la collaborazione dell'Unità di crisi e l'ambasciata italiana a Madrid, sta svolgendo tutti gli accertamenti del caso.
