Terremoto Giappone, trovati 2.000 cadaveri lungo la costa di Miyagi
Con il passare dei giorni le conseguenze del terromoto e dello tsunami che hanno sconvolto venerdì scorso il Giappone, si vedono sempre più chiaramente ed in tutta la loro drammaticità. Duemila cadaveri sono stati trovati oggi nella prefettura di Miyagi, nel nordest del paese, facendo raddoppiare il bilancio ufficiale delle vittime causate dal sismo, che finora era di 1.600 morti. In quella che si profila ormai come una vera e propria ecatombe, 1400 persone sono rimaste ferite, più di 10.000 sono i dispersi e 400.000 gli evacuati, la maggior parte nelle vicinanze delle centrali nucleari danneggiatte dal terremoto, in quella che, come ha affermato il primo ministro giapponese Naoto Kan "la peggiore crisi che deve affrontare il Giappone dalla seconda guerra mondiale".
In molti nuclei urbani le squadre di soccorso continuano a recuperare corpi senza vita ed il loro lavoro è reso ancora più arduo dalla continue e forti scosse di assestamento dopo il terremoto di 9.0 gradi della scala Richter di venerdì, il più forte che ha colpito il Giappone da 150 anni. Si sono registrate almeno 300 scosse di assestamento e l'Agenzia Meteorologica giapponese ha affermato che c'è un 70% di possibilità che si verifichi un terremoto fino al grado 7 della scala Richter entro mercoledì.Intanto la comunità internazionale si è mobilitata per aiutare il paese nipponico, ed è confortante sapere che due rivali storici del Giappone come Stati Uniti e Cina, sono in prima fila per inviare aiuti nelle zone colpite dal sisma.
Gli Stati Unti hanno già inviato beni di prima necessità e la Cina ha annunciato che invierà 30 milioni di yen (3,2 milioni di euro) in aiuti umanitari. Pechino ha anche inviato ieri un gruppo di 15 membri della Squadra Cinese di soccorso internazionale per trovare i sopravvissuti. "Anche la Cina è un paese colpito spesso da terremoti e siamo vicini al popolo giapponese in questo momento", ha dichiarato il primo ministro cinese Wen Jiabao.