Terremoto Giappone, allarme nucleare: il governo nipponico chiede aiuto
Il fantasma di Chernobyl continua a terrorizzare il Giappone, dopo che il terrificante terremoto e lo tsunami alto 10 metri, hanno sconvolto il paese del Sol Levante danneggiando tre centrali nucleari presenti nella zona del sisma. Nonostante il ministro per la Strategia nazionale giapponese, Koichiro Genba, abbia assicurato che "non c'è alcun rischio Chernobyl", il mondo interno segue con attenzione l'evolversi della crisi nucleare ed i rischi di una contaminazione radioattiva su vasta scala.
Oggi il Giappone ha chiesto ufficialmente all'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (OIEA) l'invio di una squadra di esperti dopo l'esplosione nella centrale nucleare di Fukushima, secondo quanto dichiarato oggi dal direttore generale dell'agenzia dell'ONU, Yukiya Amano. "Il Governo giapponese ha chiesto all'agenzia di inviare un gruppo di esperti. Stiamo discutendo i dettagli" ha detto Amano.
Sabato l'OIEA, organismo incaricato di garantire l'uso pacifico dell'energia atomica nel mondo, ha offerto assistenza tecnica al Giappone per la centrale nucleare di Fukushima. Stamattina la Tokyo Electric Power (TEPCO), l'impresa proprietaria della centrale, ha informato della possibile fusione del nucleo di uno dei reattori della centrale, dopo un abbassamento del livello dell'acqua che copre il combustibile nucleare e che permette di controllare la temperatura. Se dovesse avvenire la fusione si tratterebbe di un incidente molto grave all'interno del reattore, tuttavia, l'edificio di contenimento che protegge la zona pericolosa bloccherebbe la liberazioni di materiale radioattivo nell'atmosfera.
Secondo la Tokyo Electric Power, le barre di uranio della centrale potrebbero aver subito una fusione parziale a causa del sovrariscaldamento in questo reattore, il numero 2, per un problema del sistema di raffreddamento. Con la fusione del nucleo quindi, la reazione nucleare non sarebbe più controllabile e si libereranno materiali radioattivi all'interno dell'edificio di contenimento, una struttura di cemento e acciaio costruita per mantenere isolato e protetto il reattore per evitare l'uscita delle radiazioni all'esterno. Il problema dunque, si mostrerebbe in tutta la sua drammaticità qualora l'edificio non riuscisse più adempiere al suo compito di contenimento, ipotesi tutt'altro che improbabile.